“Senza alcun intento polemico – scrive l’assessore Toscani in una nota che ahimè sembra fatta apposta per attizzare la polemica- , ma con spirito costruttivo e collaborativo, alla luce dei numerosi articoli apparsi nei giorni scorsi in merito alla questione Unesco, credo sia opportuno fornire alcune precisazioni. Il seguito del riconoscimento delle Dolomiti quali Patrimonio Mondiale dell’Umanità sarà utile e proficuo solamente se verranno coinvolti Enti, Associazioni e la stessa popolazione bellunese. Come Amministrazione provinciale, è nostra precisa volontà avviare il confronto e la partecipazione affinché i processi di tutela, sviluppo e promozione del sito diventino percorsi condivisi in cui tutti si possano riconoscere. Per questi motivi, nel prossimo futuro cominceranno i confronti i dibattiti e le discussioni con una variegata categoria di soggetti. Tutto ciò, ad ogni modo, sarà possibile solamente una volta costituita ed avviata la prevista Fondazione Dolomiti-Unesco, il cui punto di partenza coinciderà con l’atto notarile previsto entro il mese di febbraio (con qualche settimana di ritardo rispetto alle previsioni, a causa degli intoppi burocratico-aministrativi dei vari Enti interessati). Avviare procedure di confronto in questa delicata fase transitoria, che sta volgendo al termine, procurerebbe sicuri problemi di relazioni con le altre Regioni e Province, rischiando di ingenerare spiacevoli equivoci e confusione. Altra rilevante questione, quella relativa ai soggetti che faranno parte della Fondazione. Fondatori potranno essere esclusivamente le stesse Regioni e Province, mentre fra i soci sostenitori si potranno contare molteplici soggetti. Il momento in cui coinvolgere tutte le realtà associative in qualsiasi modo interessate al processo Unesco non potrà che essere successivo all’avvio della stessa Fondazione. In questi mesi il presidente Gianpaolo Bottacin ed io abbiamo lavorato molto ed in silenzio, senza soffermarci sulle ingiustificate provocazioni e preoccupazioni della passata amministrazione, cercando anche di rimediare a quelle che erano state scelte poco opportune. In particolare, sono molto confortanti i risultati dell’individuazione della sede legale della Fondazione proprio a Belluno, decisione auspicabile ma non certa in passato, e l’entrata delle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, che ha colmato una grave lacuna. Non meriterebbe nemmeno replica chi ritiene che la Provincia di Belluno diventi subalterna alla Regione con l’ingresso della stessa nella Costituenda, ma per chiarezza ai non addetti ai lavori è giusto ribadire che si tratta di un grande risultato che porterà sicuri benefici al territorio e alla popolazione tutta. La Provincia di Belluno, infatti, senza Regione Veneto, avrebbe potuto proseguire sulla passata politica dei proclami, ma di fatto non avrebbe ottenuto alcunché”.