Cosa sta succedendo sulle Dolomiti dopo che l’Unesco le ha promosse Patrimonio dell’Umanità? Quali sono i progetti in cantiere che ne valorizzeranno le bellezze e le specificità? Chi deciderà sul loro futuro? Gli interrogativi serpeggiavano già lo scorso 25 agosto quando ad Auronzo di Cadore arrivò il Presidente della Repubblica Napolitano a conferire il prestigioso riconoscimento. Il tempo è trascorso registrando più strategie politico-amministrative che risposte. In questi mesi si è pensato poco ad un piano di valorizzazione e si è discusso molto di rappresentanze e della sede della Fondazione. Il tempo passa e le Sezioni bellunesi del Club alpino italiano hanno suonato l’allarme: entro fine anno è indispensabile capire come sarà gestito il
“Bene Dolomiti”. Detto e fatto: Venerdì 18 e Sabato 19 Dicembre ad Auronzo di Cadore si svolgerà una Conferenza nazionale. Interverranno i rappresentanti dell’Unesco, i ricercatori e gli esperti che hanno sostenuto scientificamente la candidatura, i responsabili locali e nazionali del Cai e i rappresentanti di tutti soggetti coinvolti nel progetto dell’Unesco, dai Sindaci ai Presidenti delle Province e delle Comunità montane, dalle Guide alpine agli esponenti dell’associazionismo ambientalista. Il peso dell’iniziativa è tutto racchiuso nel titolo “Dolomiti patrimonio dell’umanità: quali opportunità per la montagna?”. Come a dire: chiariamoci bene le idee e cerchiamo di capire come e da chi sarà gestito questo patrimonio e quali saranno (se ci saranno) i benefici per le genti della montagna. Interverranno anche i rappresentanti di altri siti montani tutelati dall’Unesco come quello alpino svizzero dello Jungfrau-Aletsh che illustrerà le proprie modalità di gestione e i vantaggi che la promozione
dell’Unesco ha portato. La Conferenza è stata pensata come una grande conferenza stampa dove si pongono domande e si danno risposte. Ne sortirà una “carta di orientamento” che sarà messa a disposizione degli enti preposti a gestire il futuro delle Dolomiti. A Massimo Casagrande, presidente della Sezione Cai di Auronzo e coordinatore dei promotori dell’iniziativa piace sottolineare come le Sezioni bellunesi si siano spese alla grande per mettere in calendario questo appuntamento. “Non si tratta di un’occasione per perlare e basta – sottolinea deciso Casagrande – ma di un appuntamento molto importante con le caratteristiche degli Stati Generali delle Dolomiti dell’Unesco dove i protagonisti veri sono gli abitanti della montagna che vogliono partecipare costruttivamente alla stesura delle regole per la gestione delle terre alte che conoscono meglio di chiunque.”