Gasolio versato direttamente in fognatura manda in tilt il depuratore di Pialdier a Trichiana. Ancora una volta qualche ‘furbo’ di turno ha pensato bene di utilizzare la fognatura per liberarsi di sostanze scomode a costo zero. In località Pialdier, infatti, sono stati versati direttamente in fognatura dai 2mila ai 3mila litri di gasolio. A farne le spese, purtroppo, l’intero impianto di depurazione comunale. Ad accorgersi che i liquami in ingresso al depuratore contenevano un’elevata quantità di idrocarburi, il personale tecnico della società che gestisce l’impianto su mandato di Gestione Servizi Pubblici. Durante la visita di routine, infatti, eseguita venerdì in mattinata la triste scoperta: all’impianto affluiva acqua reflua con evidenti chiazze oleose ed una consistente quantità era già entrata anche nelle vasche di trattamento. Un parte di inquinante, inoltre, è defluita anche nel torrente Ardo. Tempestive le manovre adottate già nella tarda mattinata per tamponare il problema: è stato, infatti, deciso di far confluire il liquame inquinato in un’unica vasca e di asportarlo gradualmente. Intorno alle 14 i liquami in ingresso sembravano non trasportare più idrocarburi. A quel punto sono iniziate le prime operazioni di pulizia: sono, infatti, stati asportati 10mila litri di liquame contaminato nel pomeriggio di venerdì. La restante quantità – oltre 70mila litri – sarà asportato nel corso del week-end e della prossima settimana. Il fatto è stato segnalato alle autorità competenti: intanto sono partite anche le ricerche per risalire al responsabile del danno, che rischia una denuncia per danno ambientale. Consistenti, naturalmente, i danni all’impianto, che depura i reflui dell’intero Comune – circa 2mila utenze: la funzionalità, infatti, è stata fortemente compromessa.
‘Che sia dolo o sbadataggine – spiega Franco Roccon presidente di GSP – azioni di questo tipo sono veri e propri atti di inciviltà verso la collettività, l’ambiente e la salute di tutti ed hanno un caro prezzo che alla fine paghiamo tutti. I depuratori – prosegue Roccon – non possono essere trattati come discariche a cielo aperto, sono opere indispensabili ed il loro corretto funzionamento garantisce rispetto dell’ambiente e restituzione in natura di acqua pulita. Se non funzionano perché qualche furbo di turno scarica in fognatura sostanze che devono essere smaltite in altro modo – oggi gasolio, domani fuliggine o ingenti quantità di latte – le conseguenze si ripercuotono in termini di costi elevati di manutenzione e danni all’ambiente’.