“Dopo un bel giro in montagna sul Visentin – scrive il sindaco di Belluno Antonio Prade – leggo sui giornali di gare di tiro al piccione, di circhi in piena attività, di defezioni e cose di questo genere. Come non essere d’accordo con quanti dicono che lo spettacolo deve cambiare? Io aggiungo che se gli attori non sanno recitare, se non si lasciano nemmeno dire dal regista, dovrebbero quantomeno studiare meglio la parte. Io, che di mestiere faccio altro e oggi faccio il Sindaco, io che non gioco con le crocette perché preferisco andare in montagna che, come è noto, richiede fatica e una qualche capacità di orientamento, oggi avrei voluto leggere di responsabilità e senso civico. Comunque sia, vorrei ricordare alcune cose che, a volte, a qualcuno sfuggono. Proprio perché ho la responsabilità politica del lavoro dei miei assessori – i quali, sia detto fra le righe, anche nomino – non tollererò che qualcuno faccia di loro un bersaglio da colpire con le crocette; con nessuno di loro! La valutazione del loro operato, sulla quale credo di avere qualche titolo per intervenire, non si può certo equiparare ad una delle tante attività ludiche di un quieto dopocena. Qualche settimana fa ho condiviso con il capogruppo Mattia Losego, che oggi stimo ancora di più per serietà, impegno e capacità di lavorare per il bene comune, un percorso per dare nuovo vigore alla nostra attività amministrativa: infatti, se tante cose abbiamo fatto – e sono sotto gli occhi di tutti (cito le ultime: le Nuove Gabelli, la Nuova Piscina, il fabbricato ex Olivotto in Piazza Duomo che finalmente stiamo rimettendo in pista) – molte altre ancora ci attendono. Oggi, al termine di quel percorso, dopo aver sentito tutta la mia maggioranza, non rinuncerò a nessuna delle mie prerogative per essere coerente con le aspettative di questa Città. Quanto al disfattismo che così frequentemente traspare dalle preoccupazioni di alcuni consiglieri di minoranza, il disfattismo dei perdenti dei partiti, sempre bene in vista sui giornali, lo stesso disfattismo che usa descrivere una Città non come è davvero, ma sempre peggio perché così vuole la politica (non la mia politica, io preferisco confrontarmi con la verità, anche se a volte è difficile), esso non mi tocca per niente. Solo che mi dispiace per la Città di Belluno che a causa dello strabismo di pochi, a volte si rappresenta come non è! Pazienza! Ma noi siamo maggioranza e non cadiamo nel tranello. Oggi la Città è ricca di donne e uomini che hanno forte desiderio di guardare avanti, ricca di idee e di motivazioni diffuse: potrei fare i nomi di decine di persone che ho conosciuto da Sindaco, che sono un patrimonio per la Città di Belluno e che stanno facendo cose straordinarie. Questa è la Città del cambiamento, quella che con il due a zero di Bortoluzzi e Prade ha definitivamente voltato pagina e oggi non chiacchiera ma lavora, con l’Amministrazione al suo fianco, con tutti gli strumenti a sua disposizione. Governare questa Città positiva e diffusa era e resta il nostro progetto politico, quello per il quale andremo avanti, diritti per la nostra strada”.