“La Regione è a fianco della sua filiera vitivinicola per valorizzare e riposizionare più in alto la qualità della produzione enologica del Veneto, in modo da assicurare redditività e futuro alle aziende produttrici, professionalmente al massimo livello e che svolgono un ruolo fondamentale per la tutela e il miglioramento del paesaggio veneto”. Lo ha affermato il vicepresidente della giunta regionale Franco Manzato, alla vigilia della presentazione delle prime stime sulla produzione di vino nel Est, in programma domani alla Corte Benedettina di Legnaro da parte di Veneto Agricoltura.
“Quantità di prodotto e qualità della vendemmia sono elementi importanti per capire come potrà andare il mercato conseguente – ha fatto presente Manzato – ma l’elemento fondamentale per il settore è la redditività delle aziende, oggi messa in discussione da un mercato del vino sempre più difficile a livello mondiale, reso da quest’anno ancor più complicato dalle ulteriori incertezze conseguenti alla nuova Organizzazione Comune di Mercato che di fatto valorizza quelli che erano i vini da tavola da monovitigno rispetto ai vini del territorio, che sono uno dei nostri maggiori punti di forza. L’obiettivo, che abbiamo fatto nostro dalla filiera, è di accompagnare tutto il comparto vitivinicolo veneto al di là di questa difficile fase, potendo contare su qualità, varietà, quantità e prezzo competitivo, ma non sempre sulla giusta conoscenza e sul giusto posizionamento nell’immaginario del consumatore internazionale. Il nostro vino non è solo Amarone né solo Prosecco, ma è tutto di buono o ottimo livello”. “Da questo punto di vista – ha sottolineato Manzato – il Veneto è laboratorio di innovazione nel prodotto e di organizzazione aziendale, capace di far crescere imprese anche di grandi dimensioni ed ambizioni e di affrontare le distorsioni della nuova politica europea decisa sostanzialmente dai paesi non produttori. Stiamo analizzando quale sarà l’impatto dei vini varietali sul mercato, che vedrà Merlot, Chardonnay e così via, prodotti senza regole e senza limiti, a fianco dei vini da monovitigno che da noi sottostanno alle regole, ai vincoli e ai controlli delle DOC. Intendiamo mettere a punto una strategia per salvaguardare questi vini di qualità, consapevoli della confusione che le novità europee indurranno nei consumatori e del fatto che, come spesso succede in questi casi, rischia di prevalere il prodotto al minor prezzo rispetto a quello migliore”.