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sabato, Settembre 14, 2024
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Tentativo di scippo del Demanio idrico: la Giunta regionale vuole accorpare i 69 Comuni bellunesi agli 88 trevigiani. Ma che gioco fanno la Lega e Vaccari ?

La Regione Veneto prima ha fatto di tutto per ritardare il passaggio delle competenze del Demanio idrico alla Provincia di Belluno. Ora che è messa alle strette, sferra l’ultimo colpo di coda per cercare di sottrarre risorse alla nostra Provincia annacquando, è proprio il caso di dire, le risorse che andrebbero ai 69 Comuni bellunesi con gli 88 Comuni trevigiani prontissimi a dividere la torta. Sull’argomento è intervenuto il capogruppo Pd in Consiglio comunale di Feltre Marcello Malacarne con il seguente documento.
 “Il 16 febbraio scorso il gruppo consiliare del PD ha portato in discussione e al voto un ordine del giorno in cui chiedeva al Consiglio Comunale di Feltre di esprimersi nei confronti della proposta della Giunta della Regione Veneto di accorpare i 69 Comuni bellunesi con gli 88 trevigiani e gli altri veneziani in un unico Ambito Territoriale Ottimale. L’idea di Galan e del centrodestra regionale era ( ma potrebbe esserlo ancora) di allargare la gestione della risorsa idrica e dei servizi correlati, dal territorio bellunese alle 2 province di pianura. Facile intuire che i servizi di depurazione e di fognatura non interessino a Galan e soci; le loro mire sono invece indirizzate all’acqua di cui il bellunese è ricco e ne rappresenta una delle poche risorse. In un ATO di dimensioni sovra provinciale il peso dei Comuni bellunesi sarebbe stato ridimensionato sia per la scarsa popolazione della nostra Provincia sia per il numero minoritario dei nostri Comuni all’interno di un organismo così allargato. Ebbene, due gruppi consiliari, Noi Feltre e la Lega Nord, hanno votato contro alle seguenti proposte da avanzare come Consiglio Comunale a tutti gli Enti interessati, in primis la Regione Veneto:
1-rivendicare il ruolo centrale della nostra Provincia nella produzione e gestione della risorsa idrica;
2-costituire un ATO che comprenda tutti i Comuni bellunesi ( oggi non ne fanno parte Alano di Piave e Quero) per permettere una gestione legata al territorio e agli interessi bellunesi;
3-dare le competenze dell’ATO, nell’ipotesi di una sua soppressione causa riorganizzazione , alla Provincia;
4-ricercare tutte le sinergie possibili per razionalizzare e garantire un servizio idrico efficiente.
Al di là delle tante parole sul federalismo e sull’autonomia della Provincia di Belluno, la Lega non solo non si spende per raggiungere questi obiettivi ma alla prova dei fatti si mette di traverso. Con un termine marinaro, vista la fedeltà più alla centralità del potere veneziano che al territorio bellunese, la Lega Nord rema contro la volontà dei bellunesi di gestire in modo autonomo le risorse e le future opportunità di sviluppo. Che questo sia successo in un Consiglio dove siede Vaccari ( il quale riveste i ruoli di Sindaco, senatore, segretario politico provinciale della Lega) e la Lega ha responsabilità di governo, la dice lunga sulla credibilità che gli elettori devono dare alla coalizione di centro destra nella corsa alla Presidenza della Provincia. Il lavoro e l’impegno di Reolon e del centro sinistra in questi ultimi 5 anni sono stati invece coerenti nel ricercare una strada di speranza per la Provincia di Belluno, strada che deve passare attraverso il trasferimento di competenze e risorse dallo Stato e dalla Regione al nostro territorio”.

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