L’assessore Oscar De Bona ha visitato l’Abruzzo colpito da terremoto. Lo ha fatto recandosi principalmente nelle località dove è massiccia la presenza dei volontari veneti e, in particolare, bellunesi. Quello appena trascorso è stato un fine settimana intenso per De Bona. Venerdì, insieme con la collega assessore regionale alla Protezione civile, Elena Donazzan, ha partecipato alla festa dei Veneti a Latina. Organizzata a Borgo Grappa dal presidente dell’associazione Filiberto Bordignon e alla presenza del sindaco del capoluogo laziale, Vincenzo Zaccheo, la manifestazione ha ospitato tra l’altro il corpo bandistico di Conegliano e Musicainsieme di Vedelago. Quindi, dopo aver partecipato all’adunata degli Alpini e alla tradizionale sfilata in città, nel primo pomeriggio di domenica Oscar De Bona, accompagnato dal vigile del fuoco volontario dell’Alpago Gervasio De Col, si è recato in provincia dell’Aquila dove si è intrattenuto fino a notte fonda.
«Sono rimasto profondamente colpito – ha riferito – per i danni provocati dalla violenza del sisma e per le negligenze nelle costruzioni, per i lutti che i crolli hanno provocato e per la situazione di disagio in cui sono costretti a vivere i numerosi senzatetto. Ma mi ha toccato nell’intimo anche il fervore e l’abnegazione che ho visto tra i numerosi volontari. Ho avvicinato molti di essi, specie quelli veneti e bellunesi, e li ho ringraziati di cuore tutti a nome mio personale e della Regione Veneto».
Con il funzionario regionale Tiziano Ghedina, l’assessore De Bona ha visitato i Centri operativi mobili della Protezione civile del Veneto. A San Panfilo d’Ocre, distante 10 chilometri dall’Aquila, è andato nel campo base gestito dai volontari bellunesi che settimanalmente si danno il cambio. Coordinati da Alessandro Antole del Nore, domenica erano presenti: Dimitri d’Incà della Provincia; Rolando Villafranca Soissons e Renato Benvegnù del gruppo Monte Peron; Laura Savi e Eros Tramontin di Soverzene; Adriano Zanella, Mario Bianchi, Roberto Pontil, Piero Costa Bai, Diego La Vecchia e Maria Teresa Martorano della Protezione civile di Auronzo; Enny Mazzucco, Mario Dalla Riva, Diego David ed Emilio Zanvettor della P.c. di Ospitale di Cadore.
«La caratteristica di questo campo, per me di grande impatto – ha raccontato De Bona – è che esso è intersecato da “vie” che portano nomi di località e montagne bellunesi. Un altro momento che ha inorgoglito la mia bellunesità è stato quello di incontrare il responsabile di tutte le opere provvisionarie dell’intera zona terremotata che è il comandante dei vigili del fuoco di Trieste, l’alpagoto Loris Munaro. Con Munaro ho potuto visitare la “città proibita”, cioè quella parte dell’Aquila chiusa per pericolo di crolli, e la chiesa di San Marco presa a tutela dal governatore veneto Giancarlo Galan».
Oscar De Bona è andato anche nella sede operativa dei vigili del fuoco del Veneto, a Pizzoli. Lì, grazie ad una moderna cucina mobile, i pompieri sono in grado di confezionare mille pasti al giorno. Attualmente in Abruzzo operano 2.800 vigili del fuoco. Anche questi si alternano di settimana in settimana. Questi i pompieri bellunesi del turno attuale: Pietro Rubinetto, Gianfranco Imblito, Dario Veabelli, Renato Capraro, Gabriele Margani, Marco Manfroi, Mattia Yori e Matteo Lorenzini. E gli ingegneri dell’Ordine di Belluno Emanuela Sartor e Renzo Trinca e della sezione sicurezza del Genio civile Adolfo Majer