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venerdì, Ottobre 4, 2024
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Pubblicato l’instant book curato da Francesco Pira su Sergio Reolon

“L’autonomia per noi non è una richiesta di privilegi. E’ semplicemente una condizione essenziale”. Sergio Reolon risponde così a una delle domande di Francesco Pira, lo studioso di comunicazione che ha voluto realizzare un Instant Book riportando le sue conversazioni con il presidente della Provincia di Belluno in un momento così particolare per il territorio. “La nostra è una Provincia complessa”, prosegue Reolon, “con realtà molto diverse fra loro. La parte alta non è uguale alla Val Belluno e, per fare un altro esempio, Lamon e Sovramonte non sono uguali al resto del Feltrino. In questo contesto l’autonomia rappresenta la possibilità di esaltare le differenze. Le uniche tre realtà dell’arco alpino del versante italiano nelle quali le montagna non si spopola, anzi aumenta e i giovani non se ne vanno, sono la Valle d’Aosta, Trento e Bolzano”. Il libro, lavorato a tempo di record nella prima metà di aprile, è pubblicato e pronto per la distribuzione con il titolo “Io, la politica e le mie Dolomiti”. Dal testo emerge un Sergio Reolon in parte inedito. Fiero delle proprie radici bellunesi, battagliero, convinto e convincente sull’autonomia per la Provincia di Belluno, ma anche capace di rivelare il suo privato.
L’autore, Francesco Pira, è un sociologo e giornalista, docente di Comunicazione e Relazioni Pubbliche presso l’Università degli Studi di Udine. Svolge ricerche nell’ambito della sociologia dei processi culturali e comunicativi. Francesco Pira è inoltre Consigliere Nazionale dell’Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica. Opinionista di quotidiani e riviste, autore di una dozzina di pubblicazioni scientifiche, presenterà al prossimo salone del libro di Torino il suo ultimo lavoro “Giochi e videogiochi”, scritto a quattro mani con il pediatra Vincenzo Marrali. “Sapevo che ci saremmo incontrati, presto o tardi”, racconta Pira, “e così è stato. Da tempo ne sentivo parlare: la sua storia politica, le sue pratiche di governo, il suo stile politico mi avevano affascinato”.

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