«Non possiamo più permetterci ulteriori dilazioni. Il turismo per le Dolomiti e per la Provincia di Belluno è decisivo. Il prodotto turistico delle Dolomiti deve essere attualizzato e rinnovato. Oggi, immediatamente e per farlo abbiamo bisogno di competenze e risorse. Da come sarà governato questo settore dipende in buona parte il nostro futuro». Con questa urgenza il presidente della Provincia di Belluno, Sergio Reolon, martedì 28 aprile presenterà alla commissione del Consiglio regionale un emendamento della Provincia di Belluno al disegno di legge 315 di iniziativa della giunta regionale relativo a “nuova disciplina regionale in materia di turismo”. «Chiediamo», prosegue Reolon, «il conferimento alla Provincia di Belluno di tutte le funzioni amministrative di competenza regionale in materia di turismo». «E’ una questione decisiva», spiega Reolon, «e la Regione deve capire che non basta occuparsi della promozione per risolvere i crescenti nodi del settore turistico, soprattutto se ne manca il governo. E poi è inutile che a Venezia continuino a dire che c’è il riconoscimento della specificità della Provincia di Belluno perché scritto nell’articolo 5 della legge 11 del 2001, quando poi questo comma viene sistematicamente disatteso. Il riconoscimento deve entrare in ogni legge». Nel merito questa Provincia non conoscerà alcuno sviluppo turistico, è il ragionamento del presidente della Provincia delle Dolomiti, «senza la possibilità di costruire un proprio sistema, di costruirlo partendo dal suo territorio e in relazione con le altre realtà dolomitiche. Partiamo dagli asset turistici della Regione: sono le spiagge, le città d’arte, il lago di Garda, il sistema termale e la montagna veneta. Le Dolomiti semplicemente non esistono, non sono neanche menzionate. E’ chiaro che così non andiamo da nessuna parte. Riconosco che la Regione quest’anno ha dato fondi consistenti ai Consorzi per la promozione, ma questo non significa avere un governo del turismo. Manca un governo del settore a livello locale che non può esserci perché la legge regionale frammenta le competenze: alle Province l’accoglienza e l’informazione, ai Consorzi la commercializzazione e alla Regione tutto il resto. Di fatto manca la possibilità di fare sistema». In questi anni, ricorda Reolon, «con la Camera di Commercio e con il Consorzio Dolomiti abbiamo fatto un grande sforzo per unire ciò che la legge divide: abbiamo costituito una cabina di regia, definito le linee guida del turismo bellunese e il conseguente piano operativo. Ma in questo contesto le difficoltà sono enormi, ci muoviamo come camminando sulle uova, con difficoltà e con ostacoli troppo forti. Il turismo bellunese non è più in grado di reggere questa situazione. Ci vuole uno scatto vero perché la Regione si preoccupa della promozione quando in realtà le difficoltà riguardano un’offerta che deve essere attualizzata e rinnovata. Abbiamo urgente bisogno delle competenze e delle risorse per farlo. Fare la promozione di un prodotto vecchio, non più al passo coi tempi è, oltre che difficilissimo, improduttivo».