“Si poteva istituire un fondo anticrisi per intervenire a sostegno dei lavoratori, o acquistare 5000 vetture per le nostre forze dell’ordine (altro che ronde). E invece, il Governo con la Lega in testa, preferisce buttare via 400 milioni di euro insieme alle firme di 820.000 cittadini italiani e scorporare il referendum per cambiare la legge elettorale (il Porcellum di Calderoli, grazie al quale sono le segreterie dei partiti a decidere anziché i cittadini) dall’election day del 6 e 7 giugno. Con l’obbiettivo chiaro di farlo fallire”. E’ quanto sostiene Valerio Tabacchi coordinatore provinciale del Pd. “Infatti, collocare il referendum elettorale nella domenica in mezzo tra le Europee e i ballottaggi delle Amministrative, significa puntare al fallimento del quorum. Ma cosa spaventa il centro destra? Le tre idee di base del referendum proposto da Segni e Guzzetta sono il premio di maggioranza alla lista più votata alla Camera, premio di maggioranza alla lista più votata al Senato e divieto delle candidature multiple, che consentivano ai leader eletti in più collegi di optare per l’uno o per l’altro scegliendo di fatto chi fare subentrare e chi no. Per combattere questo “rischio” di democrazia, il governo ha varato un decreto che non solo è un enorme sperpero di denaro pubblico, in piena recessione economica, ma anche una palese violazione dei diritti dei cittadini”.