La buona notizia per una buona parte dei lettori di Bellunopress è che i veneti non sono chiamati a pagare il ticket di accesso a Venezia deciso, dopo lunghe ponderazioni, il 12 settembre dal consiglio comunale del capoluogo regionale in applicazione di una possibilità prevista dalla legge 145/2018 (art. 1, comma 1129) per regolare l’afflusso turistico alla città storica ed alle isole della laguna.
Il regolamento testé approvato include infatti i residenti nel Veneto tra le categorie “esentate” dal contributo di accesso, mentre altre categorie sono invece “escluse” dal puntiglioso regolamento. I Bellunesi che decideranno di scendere a Venezia nei giorni particolari di applicazione del ticket (non si sa ancora quali saranno, ma certamente dovrebbero essere quelli di maggior pressione stimata di visitatori giornalieri) dovranno solo pazientare in fila ai tornelli di ingresso per autodichiararsi veneti ovvero esibire la documentazione del loro essere residenti nel Veneto. Non è chiaro se ciò darà loro modo di ricevere e poter esibire una attestazione di legale ingresso in città, almeno per evitare successivi controlli nel corso della giornata. Questa attestazione sarà invece rilasciata a coloro che dovranno pagare il contributo di accesso di 5 euro (raddoppiato a 10 in caso di successivo riscontro della sua mancanza, oltre alle sanzioni del caso).
Il nuovo regolamento comunale non indica ancora quale sarà la forma di questa attestazione: un biglietto? un tesserino? un braccialetto? Quest’ultima sarebbe a ben vedere la modalità più avanzata per gestire gli ingressi in un’area delimitata (fiera, parco giochi o città che sia). Mentre un biglietto o un tesserino consentirebbero di introdurvi opportuni messaggi: mera pubblicità commerciale o indicazioni utili per la vista (come: tenere la destra e non superare la mezzeria nelle calli più strette!), il braccialetto consentirebbe invece un immediato controllo a vista da parte delle forze dell’ordine: ne sono disponibili oggi di solidissimi e numerati, con la possibilità di scegliere disegni e colori. Al riguardo, non sarebbe opportuna a mio avviso la scelta del tricolore o dell’emblema della Comunità europea, proprio quando il Paese consente di discriminare l’ingresso alla città di Venezia a cittadini di una regione piuttosto che di un’altra. Sarebbe invece più consono il colore dell’amministrazione locale (evocativo di modalità di controllo del territorio dell’epoca dei Comuni): in questo caso dunque potrebbero essere dei braccialetti fucsia, che è il “colore” dell’amministrazione corrente, mentre spero che per onore cittadino si eviti qualsiasi riferimento a “leoni alati”.
Spiace comunque, cari Bellunesi, dovervi accogliere a Venezia con tornelli, come ad un supermercato o ad uno stadio, non è questa la soluzione all’eccesso di pressione turistica che molti veneziani auspicavano. Sani!
Marco Zanetti