
“Chi vive il mondo dello sport dilettantistico, sta prendendo confidenza con la tanto chiacchierata riforma dello sport, fortemente voluta dal Movimento 5 stelle – partito di maggioranza relativa nel 2021 – ed entrata in vigore lo scorso primo luglio”.
Lo sostiene Andrea De Bortoli, segretario provinciale di Azione.
“Benché la legge fosse nata, manco a dirlo, con un imprinting fortemente ideologico e per questo ben lontana dalle reali esigenze delle realtà sportive a cui voleva rivolgersi – prosegue De Bortoli -, nei mesi scorsi si è cercato di porvi una serie di correttivi. Nonostante ciò, per molte delle società sportive della nostra provincia potrebbe rappresentare una pietra tombale.
Partiamo col dire che è una legge di principio corretta, che ha il merito di riconoscere dignità al lavoro sportivo e cittadinanza (tramite tutele e diritti) a circa un milione di persone che lavorano in questo settore. Quello che per ora preoccupa di questa riforma è che non presenta i necessari caratteri di sostenibilità per permettere ad un settore fragile – quello dello sport dilettantistico – di arrivare alla piena maturazione, attraverso una transizione graduale sostenuta dal Governo e dai vertici dello sport nazionale. Pertanto, chiediamo che il Governo trovi delle risorse strutturali per accompagnare la piena attuazione della legge, facendo comprendere agli addetti ai lavori e non solo come questa riforma rappresenti uno scatto culturale senza precedenti, riconoscendo per legge al lavoro sportivo la capacità di creare un poderoso impatto sociale, che si traduce anche in minori costi sanitari per la collettività”.
“Nello scaricare a terra la riforma – prosegue nel ragionamento De Bortoli – il legislatore dovrà avere l’accortezza di considerare le dimensioni delle strutture e delle organizzazioni e salvaguardare quelle realtà che svolgono in primis un ruolo sociale, intervenendo sul carico tributario e fiscale, alleggerendo oneri amministrativi e burocratici. In poche parole, l’obiettivo primario deve essere quello di defiscalizzare e semplificare tutto ciò che riguarda i rapporti di lavoro sotto la soglia dei 5mila euro per anno. Siamo fiduciosi perché nelle prossime settimane il testo verrà ulteriormente migliorato attraverso il confronto parlamentare, parimenti auspichiamo che le varie Federazioni sportive sapranno affiancare in maniera più incisiva i loro tesserati. Parlamento che entro l’estate dovrebbe approvare anche, all’unanimità, la modifica definitiva dell’articolo 33 della Costituzione, inserendo un comma che sottolinea come la Repubblica riconosce il valore sociale educativo e la promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme.
Siamo in una fase cruciale per lo sport animato dal volontariato – conclude De Bortoli – cerchiamo di tributargli la dovuta riconoscenza e non affossarlo con inutili fardelli burocratici, pena la scomparsa di molte società anche in provincia”.