Oggi, a dieci anni dalla sottoscrizione nel 2011, è stata firmata la revisione del “Protocollo di Intesa per la promozione e gestione degli interventi di Mediazione Familiare nella provincia di Belluno” dagli attuali componenti del Tavolo Interistituzionale: il Tribunale Ordinario di Belluno, l’Ordine degli Avvocati di Belluno, i Mediatori familiari della ULSS 1 Dolomiti e del Consultorio Familiare Socio-Educativo UCIPEM di Belluno, l’AIAF Sezione di Belluno e l’ONDiF Sezione di Belluno.
I componenti del tavolo, infatti, hanno individuato l’opportunità di una revisione del Protocollo a fronte dell’esperienza maturata nel decennio e all’esigenza di individuare delle forme di integrazione tra la Mediazione Familiare ed altri strumenti di gestione della conflittualità familiare peculiari delle diverse professionalità.
Nel corso dell’anno 2021 il Tavolo ha pertanto elaborato, fra l’altro, la revisione del Protocollo, un documento che ha come fine quello di:
– promuovere e diffondere la cultura della mediazione familiare quale strumento di promozione del benessere e prevenzione del disagio dei minori conseguente alla separazione dei genitori;
– condividere e integrare le competenze tra tutti i soggetti che a vario titolo operano nell’ambito della Mediazione Famialire (giudici, mediatori familiari, avvocati) al fine di meglio comprendere le rispettive competenze, migliorare la comprensione dei diversi linguaggi specialistici, condividere le problematiche afferenti all’Istituto della Mediazione Familiare,
– individuare soluzioni idonee a rendere tale Istituto sempre più efficace e rispondente ai bisogni di protezione dei minori nella riorganizzazione delle relazioni familiari conseguenti alla separazione, al divorzio o, comunque, all’interruzione di una relazione, anche di fatto.
Nel Protocollo vengono individuati i principi comuni cui mediatori, avvocati e magistrati debbono attenersi; vengono ribadite le caratteristiche della mediazione familiare sotto il duplice profilo della volontarietà e della riservatezza, nonché l’opportunità della così detta “tregua legale”.
Sempre nel Protocollo sono stabilite le modalità dell’invio alla Mediazione Familiare da parte dei giudici e degli avvocati, ed è stata altresì indicata la necessità di un costante aggiornamento per tutte le figure professionali che si occupano della gestione delle controversie familiari ed il conseguente impegno dei sottoscrittori a promuovere iniziative formative condivise. Nell’ambito del protocollo è prevista, infine, la tenuta di un elenco dei mediatori cui potranno attingere gli operatori del diritto per indirizzare le coppie genitoriali.
Nella Mediazione Familiare i genitori sono aiutati dalla figura professionale del Mediatore ad elaborare in prima persona un programma di separazione soddisfacente al fine di esercitare la comune responsabilità genitoriale nel rispetto del superiore interesse dei minori ad essere mantenuti, educati, istruiti ed assistiti moralmente da entrambe le figure genitoriali.