Il 2021 non è sicuramente stato un anno “da pomodori”. Un maggio troppo freddo e
piovoso e un estate con sbalzi di temperatura, grandinate e umidità non hanno
favorito questa coltura. Ciononostante il progetto “sperimentazione e miglioramento genetico in campo del pomodoro” ha dato ottime indicazioni e creato belle sinergie.
In progetto – curato dalle associazioni Coltivare Condividendo, Vivaio biologico Il Ruscello, Rete Contadina, Dolomiti bio – è ormai collaudato e prevede la ricerca di sementi di varietà di pomodoro in zone simili alla nostra (Feltrino, Bellunese, Primiero Alto Vicentino e
Trevigiano), grazie alla collaborazione con le principali associazioni di “salvatori di
seme” italiane e straniere. Sementi che vengono affidate al Vivaio biologico Il
Ruscello di Porcen di Seren del Grappa, che dopo aver fatto le piantine le dona a
coltivatori, appassionati e ad aziende del territorio.
Il progetto ha visto il coinvolgimento dell’associazione Naturalmente Valle di
Seren, di Rete Contadina, di Dolomiti bio e di Coltivare Condividendo, che ha
avuto anche un ruolo di coordinamento, Ma a coltivare le varie tipologie di
pomodoro sono stati anche molti appassionati (una cinquantina) e alcuni bambini
della Scuola Primaria di Soranzen (già premiata come una delle piu’ belle realtà
dedite alla tutela della biodiversità). E’ nata proprio da questi bimbi l’idea di
dedicare il progetto a Petra la loro compagna venuta a mancare lo scorso luglio a
causa di un incidente.
A dare le maggior soddisfazioni sono state le varietà provenienti dall Est Europa e
da zone montane come il King of Siberia (giallo) il cuore del Piemonte (rosso) il
Corno Andino (arancione) e l pera d’Abruzzo (rosso) oltre ad alcune varietà tipiche
della zona: il cuore rosa di Seren, il cuore Nadia di Fonzaso e il Cuore del
professore di Belluno. Molte di queste varietà sono stato coltivate presso il giardino dell Vescovado Nuovo a Feltre.
Il progetto è servito a sperimentare alcune tecniche di coltivazione (ovviamente in
biologico), alcuni prodotti naturali e delle metodologie di selezione del seme molto
interessanti Come interessante è stato anche l’aspetto sociale dell’iniziativa che da
un lato ha visto una miriade di persone, molto eterogenee tra di loro (per età
professione provenienza) collaborare e scambiarti informazioni ed esperienza, e
dall’altro ha consentito al vivaio di Porcen di ringraziare tutti coloro che lo avevano
sostenuto e aiutato dopo i danni subiti ad alcune serre nell’inverno scorso, donando
loro delle piantine di pomodoro di varietà antica e riproducibile.
Un mix di ricerca, sperimentazione, tutela della biodiversità e un fare comunità,
solidarietà e sostenersi vicendevolmente. Elementi importanti soprattutto di questi
tempi.
Durante il periodo invernale avremo modo di riflettere sui risultati ottenuti,
impostando così il lavoro per il prossimo anno. Uno degli obiettivi è sicuramente
quello di ottenere del “buon seme” sano, vitale e produttivo , ottimo sia per chi
vuole gustare sapori particolari coltivando il pomodoro nel proprio orto, sia per
coloro che desiderano pensare a una filiera basata su un prodotti decisamente
diverso dai “pomodori ibridi dallo scarso sapore” proposti dalla grande distribuzione
(come recentemente denunciato dal programma “indovina chi viene a cena”)
Il progetto è totalmente autofinanziato ma abbiamo comunque in programma delle
analisi per evidenziare il valore nutritivo e la qualità dei nostri prodotti
Non possiamo non ringraziare i tecnici e i genetisti che ci hanno dato un aiuto
(gratuito) importante e che non mancano di farci sentire il loro sostegno e aiuto.
Ovviamente il progetto è aperto a chiunque abbi a cuore la biodiversità e il coltivare
sano, che voglia dedicare un po’ del suo tempo e del suo terreno non solo per
gustare ottimi pomodori ma anche per metter da parte dei semi riproducibili che
visti i tempi è cosa assai importante.