Credo di rendermi interprete di tanti cittadini nel voler ringraziare pubblicamente i comitati, che dopo anni di impegno nella difesa del territorio, hanno vinto la battaglia finale con Terna, che ha accettato di rivedere il progetto iniziale, accogliendo le richieste degli abitanti.
Ricordo, quel fine anno del 2011, quando Gigi Fontana scopre il progetto di Terna con gli accordi già avviati dalla giunta Prade che avrebbero portato i tralicci armati per i 380 Kvolt del cosiddetto tracciato Venezia Nord – Lienz poi chiamato Trasversale Veneta per Andreane e poi Levego. Inizia da lì la protesta bellunese con i contatti con gli altri comitati veneti e la nascita dei comitati bellunesi. La spallata finale ai tralicci la dà l’associazione Vivaio Dolomiti con Gianni Pastella in testa. Ebbene, oggi tutti raccolgono la vittoria, ma va riconosciuto per amore di verità che senza i comitati Terna avrebbe avuto libertà di manovra. Questa insomma è la dimostrazione che la democrazia va difesa con l’impegno personale. Vale sempre il detto che se tu non ti occupi la politica la politica si occupa di te. Se non ci fossero stati i comitati ad insorgere avremmo avuto i tralicci sopra le nostre teste. Così come ci saremo ritrovati le centraline idroelettriche sotto il ponte della Vittoria, nel Parco delle Dolomiti e pure, sfregio massimo alla memoria, anche in Vajont. Il tutto in omaggio alla legge del profitto che non guarda in faccia nessuno. Grazie dunque a tutti i comitati bellunesi e veneti che si sono battuti in questi anni e che hanno coinvolto i politici locali. Il progresso può comunque procedere nel rispetto dei territori e dei loro abitanti.
Roberto De Nart
Elettrodotto della Valbelluna. Un grazie ai comitati che hanno difeso i territori
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