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Ora di religione. Ecco cosa sta succedendo nella scuola pubblica

Tre mesi fa Tar del Lazio, con sentenza n. 10273/2020 ha accolto il ricorso dell’UAAR  (Unione degli atei e degli agnostici razionalisti) ed ha condannato il Ministero dell’istruzione per le «soluzioni formative inadeguate o inesistenti» che proponeva al posto dell’Irc (insegnamento religione cattolica). I giudici amministrativi hanno così annullato la circolare del MIUR n. 96/2012 , affermando: “Se è vero che al fine di non condizionare dall’esterno la coscienza individuale nell’esercizio di una libertà religiosa sia necessaria la scissione tra scelta di non avvalersi della religione cattolica e scelta delle attività alternative, questa seconda, pur successiva alla prima, deve avvenire in tempi che garantiscano la tempestiva programmazione e l’avvio delle attività didattiche secondo quanto richiesto dai principi di ragionevolezza e buon andamento.”

“Nella sostanza – spiega Manuel Bianco responsabile della comunicazione interna dell’UAAR – prima di questa nostra vittoria legale i genitori erano costretti a scegliere l’attività alternativa solo ad anno scolastico già avviato, con la conseguenza pratica che per settimane o mesi l’insegnante scelto dal vescovo teneva le sue lezioni dottrinali e l’alternativa, anche per studenti di tenera età, era quella di essere smistati in altre classi o rimanere in fondo all’aula a subire sermoni. Ma, fatta la sentenza, trovato l’inganno. Poiché, dovendosi adeguare alla sentenza, il ministero ha comunque pensato di complicare  la procedura: la scelta delle alternative all’Irc, infatti, non solo è stata separata dalla procedura per le iscrizioni online (che quest’anno si conclude il 25 gennaio alle ore 20), ma è stata addirittura spostata nel mese di giugno. Abbiamo prontamente mandato una lettera alla ministra Azzolina per chiedere il perché di questa inutile complicazione. Purtroppo questa lettera è ancora in attesa di risposta”.

“Ma c’è di più – prosegue Manuel Bianco – Da quest’anno in tutte le scuole è diventato obbligatorio l’insegnamento di educazione civica. La materia. però, non ha un docente dedicato, e le scuole devono assegnarla a uno o più docenti in maniera trasversale. Gli insegnanti di religione cattolica hanno colto la palla al balzo per provare a infilarsi e aumentare la propria influenza. L’Irc è però una materia facoltativa e l’insegnante scelto dal vescovo non può in alcun modo impartire i suoi insegnamenti a chi ha scelto di non subirli. Inoltre, educazione civica deve avere una valutazione numerica che concorre alla media dei voti dei ragazzi, mentre i docenti di religione possono solamente esprimere un giudizio non numerico e solo per la loro materia conforme alla dottrina della chiesa. Assegnare a un insegnante di una materia facoltativa una materia obbligatoria per tutti gli allievi è quindi illegittimo e l’Uaar ha inviato pec a diverse scuole per porre fine a questi comportamenti.

L’UAAR, pertanto, vigila e sostiene le famiglie che vogliono far valere i propri diritti di non credenti. Se sei testimone o conosci casi in cui il diritto all’ora alternativa viene ostacolato -dichiara Manuel Bianco – , Covid o no, o sai di docenti di religione cattolica che insegnano la materia obbligatoria di educazione civica, scrivici a soslaicita@uaar.it.
Sul sito https://www.uaar.it/uaar/campagne/progetto-ora-alternativa/ puoi trovare altro materiale e un facsimile di diffida all’istituto scolastico.

Entro lunedì 25 gennaio – conclude Manuel Bianco – scrivi alla tua scuola (anche una semplice mail) e comunica che non vuoi più avvalerti dell’Irc. Questo ti darà garanzia assoluta che dal prossimo anno scolastico sarai libero dall’insegnamento dottrinale”.

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