“Conosco da tempo il ministro D’Incà come persona seria e onesta e non ho motivo di mettere in dubbio le sue parole, ma credo che abbia parlato con pochi sindaci, magari solo con quelli della sua coalizione. I primi cittadini con cui ho rapporti io a questo Governo chiedono invece certezze e un cambio di passo”.
Il sindaco di Calalzo di Cadore e senatore di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo, replica così alle dichiarazioni del ministro Federico D’Incà che nel corso di un’intervista rilasciata questa mattina ad Agorà ha affermato che “ieri i sindaci del bellunese dove vivo mi hanno detto: andate avanti, non mollate, continuate, state facendo bene per il paese”.
“I sindaci chiedono piuttosto di essere messi in condizione di dare risposte ai cittadini”, sottolinea De Carlo, che dallo scorso febbraio ricopre anche il ruolo di coordinatore veneto del partito. “Ad esempio, già a marzo 110 amministratori veneti di Fratelli d’Italia hanno chiesto di poter usare i soldi destinati ai comuni per l’emergenza non solo per i buoni spesa, ma anche per aiutare le famiglie a sostenere le spese di affitti e bollette; in Veneto, l’emergenza alimentare non è infatti così diffusa come in altre realtà della nazione, grazie alla forte rete di solidarietà. Una richiesta pratica che arriva da quelle che sono le prime sentinelle del territorio e che ne conoscono le reali necessità, ma che non ha avuto risposta”.
De Carlo ricorda le priorità per i primi cittadini: “Avere tempi certi per la riapertura delle scuole; avere garanzie per i trasporti; poter contare al più presto sui ristori per i danni provocati dalla neve dell’ultima settimana. Con il rispetto istituzionale che da sindaco e senatore devo al Ministro, gli chiedo di ascoltare tutti i sindaci, anche quelli su posizioni politiche diverse dalla sua, e fare tesoro di tutti i consigli che possiamo dargli”.