Continua l’impegno anti-spopolamento del Fondo Welfare e Identità territoriale. Proprio in questi giorni verranno lanciati due nuovi progetti, partendo dai dati del questionario proposto qualche mese fa. Il primo riguarda uno sportello dedicato al rientro dei giovani dall’estero; il secondo invece la promozione del servizio civile regionale sul territorio.
Per parlare di queste progettualità, ma anche dell’aggiornamento sui problemi demografici della montagna bellunese, il Fondo organizza un convegno, dal titolo “Una fotografia per cambiare il domani”. L’appuntamento è per venerdì prossimo (11 dicembre) dalle 15 alle 17, e potrà essere seguito in diretta streaming sulla piattaforma dedicata, direttamente dal sito www.welfaredolomiti.it.
Dopo i saluti di rito della Provincia e della diocesi, con partecipazione del vescovo Marangoni, verrà tracciato un quadro aggiornato dello spopolamento, con il segretario regionale dello Spi Cgil Renato Bressan. «A partire dai dati, parleremo delle prospettive che si delineano per il nostro territorio – spiega la presidente del Fondo Welfare, Francesca De Biasi -. La prospettiva dei lavoratori, con Rudy Roffarè della Cisl; la prospettiva delle imprese, con Andrea Ferrazzi di Confindustria; e la prospettiva dei Comuni, con il sindaco di Val di Zoldo, Camillo De Pellegrin. Illustreremo anche i dati del questionario sull’attaccamento al territorio e sull’identità territoriale, grazie alla lectio magistralis del professor Gino Mazzoli, sociologo all’Università Sacro Cuore di Milano. Insomma, metteremo sotto la lente non solo il problema annoso del Bellunese, ma anche le prospettive per risolverlo».
Infine, verranno lanciati i due progetti del crowdfunding, legati al lavoro dei giovani. «Con Bellunesi nel Mondo abbiamo ideato uno sportello per agevolare il rientro dei giovani dall’estero, attraverso l’incrocio di domanda e offerta con le aziende del territorio – prosegue De Biasi -. Con il Comitato d’Intesa, invece, abbiamo intenzione di allargare la platea dei destinatari di servizio civile. Oggi uno dei problemi principali per cui i giovani se ne vanno è quello del lavoro. Crediamo che intervenendo in questo campo, possiamo cominciare a invertire la rotta dello spopolamento».