Nella serata del 6 dicembre 2019 in località Val Vescovà nel Comune di Sedico all’interno del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi due uomini sono stati fermati nel corso di una operazione anti bracconaggio. Un’azione congiunta attuata grazie alla collaborazione che dura da anni tra Carabinieri Forestali del Raggruppamento Carabinieri Parchi, Stazione Carabinieri di Sedico della Compagnia di Feltre e la Polizia Provinciale di Belluno. La Polizia Provinciale di Belluno aveva già avuto sentore di ciò che stava accadendo nell’area protetta del Parco ed ha quindi coinvolto i Carabinieri Forestali del Parco.
L’operazione, iniziata nella serata di venerdì 6 dicembre, si è protratta sino a notte inoltrata, ed ha portato al fermo e all’arresto di un uomo e alla denuncia a piede libero di un altro, colti in flagranza di reato. Entrambi sono residenti in un Comune del basso Agordino e sono risultati essere cacciatori, titolari di licenza non rinnovata.
I fatti
Verso le ore 18, due uomini in sella a mountain-bike e pile frontali, scendevano nell’oscurità lungo la strada silvo-pastorale di Costa Pinei. Uno di loro, dopo essersi fermato all’alt imposto dalle autorità, alla richiesta dei documenti si è divincolato lasciando lo zaino sul posto e dandosi alla fuga nel buio in direzione nord, lungo la strada dove veniva prontamente bloccato dalla pattuglia allo scopo predisposta.
I due uomini sono stati denunciati per introduzione di armi all’interno del Parco, esercizio venatorio
all’interno di aree protette, uccisione di animali all’interno di aree protette, detenzione e porto abusivo di
armi clandestine, alterazione di armi e resistenza a pubblico ufficiale (L. 394/1991 – Legge quadro sulle aree protette, L. 157/1992 – Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio e L.110/75 – sulle armi – Codice penale art.337 – art.81 art. 110).
I due, infatti, detenevano nello zaino la testa di una femmina di camoscio fresca, dell’età apparente di 18 anni, appena scuoiata. Le successive indagini condotte dagli inquirenti nell’immediatezza dei fatti hanno consentito, vista anche la collaborazione di uno dei fermati di rinvenire una pistola modificata in carabina a canna rigata marca Thompson a, di calibro 222, priva matricola e munita di silenziatore artigianale. La collaborazione del soggetto fermato, valutata dal P. M. di turno, grazie anche l’assenza di precedenti penali, porta all’immediata scarcerazione.
La continua sinergia tra le diverse istituzioni preposte al controllo del territorio e alla tutela della fauna selvatica, ha consentito quindi di assicurare la legalità sottraendo al territorio un’arma pericolosa e illegale.
All’operazione hanno collaborato insieme, in pattuglie congiunte, Carabinieri Forestali e Polizia Provinciale,
e anche i militari della Stazione Carabinieri di Sedico della Compagnia di Feltre, intervenuta nel corso delle
operazioni e la Questura di Belluno resasi disponibile immediatamente per un eventuale impiego del
laboratorio scientifico.