Anche il designer bellunese Giorgio Pirolo fra i personaggi ritratti dall’obiettivo di Amedeo M. Turello, fotografo e curatore del calendario Pirelli, in esposizione fino al 10 novembre alla Salle D’exposition du Quai Antoine 1er di Monte Carlo.
La mostra, inaugurata alla presenza di Carolina di Monaco e dell’Ambasciata italiana, si intitola “Ritratti e Paesaggi, L’Italia sul palcoscenico” ed è inserita nell’ambito dell’ottobre della lingua italiana nel mondo sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica Italiana, con la Collaborazione della Direction des Affaires Culturelles de Monaco e con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Monaco. La mostra è stata seguita dalla presentazione del volume a lei dedicato per celebrare i 40 anni della Associazione Dante Alighieri.
L’esposizione è una raccolta di 300 opere che vede protagonisti, insieme a Pirolo, i volti di artisti, imprenditori, attori, cantanti che hanno reso e stanno rendendo grande l’Italia in una sorta di “nuovo Rinascimento” come vuole precisare l’autore. Fra questi Gianni Morandi, Pininfarina, Elena Sofia Ricci, Erri De Luca, Tronchetti Provera, i Pooh, Piero Ferrari, Zegna, Remo Girone, Corrado Augias, Riccardo Illy.
«Ho scelto Giorgio Pirolo l’ho scelto perché è un emergente – afferma l’autore Amedeo M. Turello – ho avuto l’occasione di conoscerlo a Monte Carlo e di avvicinarmi al suo mondo artistico e mi è piaciuto per la sua inedita la visione del futuro. Nei ritratti non ho cercato di celebrare la fama o la notorietà»
Nel realizzare il lavoro prosegue l’autore, «Ho guardato nell’anima dei soggetti dimenticando chi fossero o cosa facessero queste donne e questi uomini, cercando di raccontare le loro storie diverse e lontane, ma accomunate da un sentire comune. Quando guardate queste fotografie non vorrei che pensaste a chi le ha realizzate, ma solo alle donne e agli uomini meravigliosi, di cui ho cercato di fermare nel tempo l’immagine. Solo al loro talento, alla loro perseveranza, al loro coraggio, ai loro sogni. Sono loro che rappresentano l’Italia e sono loro i protagonisti di un nuovo possibile rinascimento italiano».