“Se da ieri non è cambiata la geografia nazionale, mi risulta che Bolzano sia ancora Italia, quindi anche in Alto Adige si devono adeguare alle leggi dello Stato. Siamo stufi di questi atteggiamenti arroganti e prepotenti”.
Il deputato di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo, si scaglia contro il provvedimento votato dal consiglio provinciale altoatesino che cancella il termine “Alto Adige”, mantenendo invece il tedesco “Südtirol”.
“Qua non si tratta di un semplice intervento sul piano linguistico: c’è un chiaro messaggio politico, che nessuno, ad esclusione di Fratelli d’Italia, ha avuto il coraggio di contestare nell’aula del consiglio provinciale di Bolzano”, sottolinea De Carlo, che ricorda come il provvedimento sia passato con 24 voti favorevoli su 30, con 5 astensioni
(tra le quali Partito Democratico e Lega) e l’unico voto contrario del consigliere FdI Alessandro Urzì. “In Italia c’è una Costituzione, la legge suprema del nostro Stato, che vale anche per la provincia di Bolzano, anche se evidentemente a loro non sta bene. A noi non sta bene, invece, questo sentimento esplicitamente anti-italiano e la loro autonomia anacronistica, che spesso trasforma Bolzano in uno stato a sé.
Non è tollerabile che un Presidente di una provincia italiana dica che il Governo non si “permetterà” di impugnare la legge, e che questo sarebbe “un grave affronto”: se le norme italiane non vengono rispettate, il Governo ha il diritto e il dovere di difenderle, anche senza il permesso degli altoatesini”.
“Non gli va bene l’Italia? Preferiscono l’Austria, che ormai è anche prossima a dare loro la doppia cittadinanza? Benissimo, se ne vadano: ma poi voglio proprio vedere come si troveranno senza più la loro incredibile autonomia, la possibilità di gestire le risorse economiche prodotte e con un Governo che, al contrario del nostro, non si farà
certo mettere i piedi in testa. Se l’Austria vuole dargli i poteri di uno stato, lo faccia; in Italia, questo non è accettabile”, conclude De Carlo.