A dieci anni dalla vicenda di Eluana Englaro e ad un anno dall’approvazione della legge sul consenso informato e disposizioni di fine vita, la Consulta di Bioetica di Belluno propone una riflessione sul tema: “La cura e i diritti della persona alla fine della vita”.
Intervengono:
- dott. Luciano Orsi, medico palliativista
- dott.ssa Lucia Busatta, giurista
moderatore Pierluigi Svaluto Moreolo, giornalista
La conferenza avrà inizio alle ore 18.30.
Alle 19.30 seguirà lo spettacolo teatrale Orfeo ed Euridice, scritto e diretto da Cesar Brie con Giacomo Ferrau e Giulia Viana. Una produzione Teatro Presente – Eco di Fondo. Lo spettacolo affronta il tema dell’eutanasia e dell’accanimento terapeutico attraverso il mito e la realtà. la speranza, la disperazione, le sentenze dei giudici e Caronte.
Ingresso libero.
Con il patrocinio del Comune di Belluno e il contributo di Salus.
La Consulta di bioetica onlus è un’associazione culturale fondata nel 1989 che riunisce studiosi ed esperti di bioetica italiani, di estrazione sia filosofica che giuridica che medico-infermieristica. Ha sede a Torino e sezioni in numerose regioni e province italiane fra cui Belluno. L’attuale presidente è Maurizio Mori, professore ordinario di bioetica all’Università di Torino e componente del CNB.
La “Mission” della Consulta è quella di promuovere un dibattito sui problemi etici nel campo della medicina e delle scienze biologiche, in una prospettiva laica, cioè senza ispirarsi a dogmi religiosi ma aperta al dialogo fra diverse visioni morali e prospettive professionali. Dall’inizio della sua storia, la Consulta di Bioetica ha fornito contributi culturali di tipo bioetico in alcune vicende che hanno scosso l’opinione pubblica, ad esempio sostenendo le battaglie di Piergiorgio Welby e dei genitori di Eluana Englaro, affinchè sia affermato il diritto delle persone a decidere sul proprio fine vita, coerentemente con la propria visione di dignità della vita.
La sezione di Belluno ha cercato, dal momento in cui si è costituita nel 2017, di coinvolgere la cittadinanza su temi di grande attualità, vicini alla sensibilità della popolazione e declinati in prima persona dai suoi componenti in ambito didattico, sanitario, giuridico. Ricordiamo i 4 incontri in Sala Bianchi del 2018: sulla legge 219/2017 sul cosiddetto “Testamento Biologico”; sul rapporto fra Etica, Scienza e Fede; sull’approccio interculturale con cui affrontare i temi sanitari legati ai fenomeni migratori; infine sul contraddittorio rapporto con gli animali non umani, esseri senzienti votati sia a fornirci affetto, sia a entrare nella nostra alimentazione.
L’evento di Sabato 6/4 alle 18.30 al Teatro Giovanni XXIII ha lo scopo di ricordare in modo sobrio e suggestivo il decennale della morte di Eluana Englaro, che avvenne il 9 Novembre del 2009, dopo che questa ragazza è stata “orfana della vita ma privata della morte” per i 6233 gg del suo stato di incoscienza. (Per chi non conoscesse la vicenda, ne abbiamo predisposto una sintesi tratta da un’intervista alla Giudice dr.ssa Luccioli che nel 2007 redasse la Sentenza della Corte Costituzionale che stabilì che ogni persona ha diritto a rifiutare le cure, anche se questo significa morire).
Dopo l’intervista al dr. Luciano Orsi, Medico Palliativista, vicepresidente della Soc It di cure palliative e alla dr.ssa Lucia Busatta, giurista, direttrice della rivista “Biolaw”, prestigiosa rivista internazionale di biodiritto, verrà proposto lo spettacolo “Orfeo ed Euridice”.
Il mito di Orfeo ed Euridice è uno dei più celebri di tutta la tradizione mitologica greca. Un amore immenso tra due giovani sposi, Orfeo, bravissimo musicista, e la bellissima ninfa Euridice, che viene spezzato troppo presto. E’ una storia commovente che ha da sempre appassionato e ispirato i più grandi artisti e letterati di tutti i tempi. Da Platone a Virgilio a Ovidio, il mito è stato tramandato e riscritto, arrivando nel Novecento fino a Calvino e a Buzzati (che gli dedicò un Poema a fumetti).
Il regista dello spettacolo César Brie, nato a Buenos Aires e attivo fra Argentina, Bolivia, Danimarca ed Italia, lo presenta con queste parole: “La forza e la poesia del mito si intrecciano in questo lavoro con due temi controversi: l’accanimento terapeutico e l’eutanasia. Senza offrire risposte, lo spettacolo interroga lo spettatore sulla forza e la grandezza del sentimento d’amore. Nella rivisitazione del mito, il moderno Orfeo si volta, come l’Orfeo del mito greco e, proprio nella perdita di Euridice che questo comporta, suggella la sua inconfutabile eternità.”
L’interpretazione degli attori Giulia Viana e Giacomo Ferraù, fondatori della Compagnia “Eco di Fondo” è coronata da commenti di critici teatrali che la definiscono “meravigliosa”, “intensa”, “lodevole”, “di graffiante bellezza”.