Roma, 31 agosto 2018 – Clamorosa dimostrazione di ignoranza storica da parte dei grillini del Veneto che in Consiglio Regionale si sono scagliati contro la legge veneta “Interventi per il recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio di origine veneta nell’Istria e nella Dalmazia”, dimostrando di ignorare completamente una secolare storia comune.
A dirlo è Luca De Carlo, parlamentare bellunese e sindaco di Calalzo di Cadore.
Già all’epoca romana queste terre furono chiamate “Veneta et Histria” – prosegue l’onorevole De Carlo – e ancor prima del mille la bandiera veneta sventolava nelle coste istriane e dalmate; per non parlare di Zara, figlia prediletta di Venezia, distrutta volutamente dai “liberatori” anglo-americani proprio per cancellare ogni traccia veneta di questa straordinaria città o di Perasto, dell’ultimo commovente saluto al gonfalone veneto, di quel “Ti con nu, nu co Ti” che suggellava in maniera imperitura il rapporto fra il Leone di San Marco e la Dalmazia.
Ma tutto questo i grillini veneti non lo sanno, sono troppo impegnati a rincorrere le scie chimiche o a scovare complotti mondialisti.
E non sanno che grazie a questa legge, in oltre venti anni, sono stati compiuti innumerevoli interventi di restauro su mura cittadine, su chiese, su palazzi, sulle vere da pozzo che appartengono idealmente alla nostra cultura, alla nostra civiltà, quelle mura che recentemente sono state dichiarate patrimonio mondiale della cultura da parte dell’Unesco.
Lasciate perdere le scie chimiche e studiate un po’ di storia veneta e italiana – conclude De Carlo – lasciate perdere le scie chimiche e andate a camminare in Istria e in Dalmazia, a toccare per mano quei magnifici centri, dove “anche le pietre parlano italiano”.