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Malaffare in Veneto. Zanoni (PD): “Ancora un traffico di rifiuti illeciti scoperto dalla Finanza. La Regione su questo versante si impegna troppo poco”

Venezia, 25 ottobre 2017  –  “La Regione fa troppo poco contro il traffico illecito di rifiuti che mettono a repentaglio l’ambiente e le casse pubbliche. Faccio i complimenti alla Guardia di Finanza per questa nuova operazione, ancora una volta è un organo statale a scoprire il malaffare in Veneto”. Così il consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni commenta l’indagine delle Fiamme gialle di Treviso, ‘Fake Code’ , che ha portato alla denuncia di 25 persone, scoprendo un giro di affari da sei milioni di euro riguardante la raccolta di scarti plastici rilavorati e messi in commercio in Germania senza seguire le procedure previste dalla legge e falsificando i documenti per l’export.

“La nostra regione e la provincia di Treviso si confermano terreno fertile per certi traffici”, ricorda ancora il vicepresidente della commissione Ambiente, annunciando una nuova interrogazione a risposta immediata chiedendo un maggiore impegno da parte della Giunta Zaia. “Il Veneto c’è dentro a 360 gradi: su 25 denunciati per reati previsti dal Codice penale e Testo unico dell’ambiente, una decina provengono da Treviso ( l’azienda capofila è del Moglianese), Venezia, Padova e Vicenza, inoltre due dei tre siti di stoccaggio erano a Marghera e Malcontenta. I numeri sono impressionanti: 16 mila tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi trattati in maniera illecita tra il 2012 e il 2016 ed esportati. Secondo la Finanza di Treviso sono ben sei i milioni sottratti al Fisco, a cui si aggiunge il mancato versamento della cosiddetta ecotassa per quasi 90.000 euro, segnalata ai competenti uffici della Regione Veneto”.

“Sulla gestione dei rifiuti – conclude Zanoni – ho già presentato numerose interrogazioni e non ho intenzione di fermarmi, perché i dati e le indagini dimostrano come le energie messe in campo finora da Zaia si sono rivelate gravemente insufficienti. Mi auguro che la Regione si costituisca parte civile nel processo e che realizzi una serie di misure utili a prevenire questi fenomeni”.

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