E’ tempo di Coppa d’Oro delle Dolomiti. Da giovedì 21 a domenica 24 luglio, infatti, l’edizione 2016 della prestigiosa kermesse per auto storiche di cui l’Automobile Club Belluno e titolare del marchio, torna a deliziare gli appassionati con la sua preziosa carovana, quest’anno ancora più bella, affascinante ed internazionale che mai.
La Coppa d’Oro delle Dolomiti 2016, classificata come “Grande evento internazionale di regolarità classica”, si aprirà giovedì con l’arrivo dei partecipanti a Cortina d’Ampezzo, l’accredito, le verifiche sportive che saranno seguiti dal briefing del direttore di gara e la cena di apertura. Da venerdì a sabato i concorrenti e i loro mezzi meccanici dovranno superare le difficoltà disseminate lungo il tracciato che si snoderà fino alla cittadina austriaca di Lienz, poi proporrà una tappa notturna fra l’alto Agordino, la Val Badia e l’Ampezzano, mentre sabato 23 luglio vedrà il serpentone di prestigiose vetture scendere verso Belluno, dove alle 12.25, in piazza dei Martiri, proprio sotto la sede dell’Automobile club Belluno, ci sarà un controllo orario. Il percorso che i concorrenti dovranno affrontare è stato in parte modificato dagli organizzatori rispetto a quello presentato a Roma nel mese di gennaio, oltrechè per problematiche di viabilità, anche per consentire il transito della gara a Belluno, quasi a preparare una significativa presenza della Coppa d’Oro delle Dolomiti nel capoluogo nell’edizione 2017, che segnerà il 70 anniversario dalla prima edizione.
La Coppa d’Oro delle Dolomiti 2016 sarà impreziosita dalla presenza di ben 88 equipaggi, 33 interamente stranierei e di 11 vetture costruite prima del 1940 e da alcuni autentici “assi” della specialità quali i “top driver” Luca Patron, Domenico Battagliola, Giuliano Canè (plurivincitore di Coppa d’Oro e Mille Miglia), Giordano Mozzi, Antonio D’Antinone, Antonino Margiotta, Paolo Gino Salvetti e Massimo Zanasi. Inoltre, al volante di un’Alfa Romeo Giulia TI Super del 1963, affiancato da Horst Bauer, gareggerà anche Arturo Merzario, il popolare pilota italiano con passato in Formula 1, padrino della Coppa d’Oro delle Dolomiti 2016 in occasione della sua presentazione ufficiale presso la sede dell’Aci a Roma lo scorso gennaio. Fra gli equipaggi in gara anche quello guidato proprio dal presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani, su Lancia Aurelia B24 del 1953.
Fra le vetture di assoluto prestigio e pregio che animeranno la manifestazione vanno segnalate la MG Supercharger 1100 del 1933 della scudiera Loro Piana affidata a Luca Patron e Massimo Raimondi; la Fiat 508 S Balilla Sport del 1936 di Battagliola-Piona; la Fiat 514 Spider Sport Coppa delle Alpi del 1931 di Carlo Incerti-Monica Pelliciari; la Talbot-London Av 105 S Brooklands del 1933 che la Squadra Belga ha affidato a Francis Heyse-Jean Vande Vyvere.
La storia
La Coppa d’Oro delle Dolomiti nacque per volontà dell’allora presidente dell’Automobile club Belluno, Ferruccio Gidoni, nel 1947. Fino al 1956 se ne disputarono dieci edizioni, che inizialmente ebbero come testimonial d’eccezione il mitico Tazio Nuvolari. Fin dal suo debutto la Coppa d’Oro delle Dolomiti si segnalò per l’unicità del tracciato e il fascino degli spettacolari paesaggi delle Dolomiti che le facevano da cornice. Divenne importante banco di prova per piloti affermati di grandi case automobilistiche (Ferrari, Maserati, Mercedes, Osca, per ricordarne alcune) che si trovavano a competere anche con perfetti sconosciuti, com’era nella tradizione delle corse di quei tempi; piloti non professionisti ma sempre e comunque determinati a spingere al massimo dando filo da torcere ai più rinomati campioni. In quelle dieci favolose edizioni il percorso rimase sempre quello di 303,800 chilometri che è riprodotto in un grande affresco all’ingresso della sede dell’Automobile club Belluno: partenza a Cortina d’Ampezzo, Passo Falzarego, Agordino, Arabba, Passo Pordoi, Val di Fassa, Passo Rolle, San Martino di Castrozza, Fiera di Primiero, Feltre, Belluno, Longarone, Pieve di Cadore, Auronzo, Misurina e Cimabanche per rientrare nella “Regina delle Dolomiti”, Cortina d’Ampezzo.
Le dieci edizioni storiche della gara hanno premiato diversi tra i piloti più affermati, coraggiosi e competitivi di quel periodo: Salvatore Ammendola (Alfa Romeo 6C 2500 SS), Giovanni Bracco (Maserati A6 GCS), Roberto Vallone (Ferrari 166 Inter), Giannino Marzotto (Ferrari 195 S), Enrico Anselmi (Lancia Aurelia B20), Paolo Marzotto (Ferrari 225 S e Ferrari 250 MM), Sergio Mantovani (Maserati A6 GCS), Olivier Gendebien (Mercedes Benz 300 SL), Giulio Cabianca (Osca Mt 4 1500).
Sono solo due i piloti che hanno conquistato il Trofeo della Coppa d’Oro delle Dolomiti, con la riproduzione del cippo chilometrico della SS 48 di Cortina: Salvatore Ammendola (per il triennio 1950-1952) e Giulio Cabianca (1953-1955). Per regolamento, infatti, il trofeo sarebbe stato definitivamente assegnato a quel pilota che in tre edizioni consecutive avesse sommato il tempo migliore. Il secondo Trofeo non è mai stato ritirato da Cabianca ed è custodito presso la sede dell’Automobile Club Belluno.