La riconferma di Iorio come consigliere delegato è uno sputo in faccia a chi ha perso tutto nel naufragio della Banca Popolare di Vicenza. A dirlo è Jacopo Berti, capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale veneto, che segue le vicende della BpVi fin da quando le prime crepe sono apparse nella banca.
“Questo è uno sputo in faccia all’onesta – ammette Berti – una pugnalata a tutti i risparmiatori truffati, che in questo modo vedono uno dei massimi responsabili del disastro portato in trionfo, mentre loro possono solo piangere sulle macerie”.
La riconferma di Iorio come consigliere delegato di BpVI, col suo bonus d’entrata di 1,8 milioni di euro, è per l’esponente pentastellato l’ennesima prova che nulla è cambiato in questa banca che ha rovinato migliaia di famiglie, bruciandone i risparmi di una vita.
“Ai risparmiatori restano salvadanai vuoti, ai responsabili di questa macelleria sociale rimane una vita da favola – avverte il capogruppo M5S – zero responsabilità, nessuna colpa, bonus milionari e pure la possibilità di salvare amici e sodali quando la miccia sta per finire”.
“Iorio è infatti uno degli emblemi del sistema delle popolari venete: “Un sistema – rivela il consigliere – fatto di prestiti facili agli amichetti, come quei famosi 48 milioni di euro per Zonin, fatto di bonus milionari ai manager che hanno gambizzato l’istituto e fatto anche della clamorosa inversione di marcia sull’azione di responsabilità, annunciata proprio da Iorio e già stralciata dai progetti futuri”.
“Tutto ciò ruota attorno a un imperativo etico – annuncia Berti – chi sbaglia deve pagare. E invece chi sbaglia, in questo caso, viene pure premiato. L’unica possibilità che ci resta è di mandarli a casa o in galera”.
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