10.02.15, 07.07.15, 11.02.16, 05.04.16 “Sono le date in ho chiesto risposte al Governo sul tema”! Da Roma, la senatrice Raffaela Bellot esprime tutta la sua indignazione per come i disagi che Poste italiane continua a creare sul territorio bellunese, e Veneto in genere, vengano ancora, nonostante le ripetute richieste, ignorati e passati sotto silenzio.
“Incredibile come le parole del sottosegretario per lo Sviluppo economico e della presidente di Poste Italiane siano simili. C’è una comunione di intenti condivisa che resta sorda alle necessità dei comuni di montagna – spiega la Bellot -.
Ho più volte portato all’attenzione del preposto Ministero il fatto che le regole valide peri grossi centri urbani non possono essere intelligenti ed efficienti anche per le aree montane. Ho espresso lo stesso concetto a Luisa Todini, presidente di Poste Italiane.
Da entrambi gli interlocutori sono arrivate considerazioni inutili sul lavoro di potenziamento di nuove tipologie di servizio, ma sostanzialmente la politica in atto è quella di ignorare la richiesta che l’azienda ascolti le istanze del territorio. La mancanza di buon senso dimostrata rimette tutto nelle mani del TAR del Lazio. Ma resta da vedere che tipo di risposta arriverà da lì. Speriamo che anche per i comuni bellunesi il responso sia positivo.
Resta il fatto che per certo sono anni che i nostri territori subiscono il progressivo depauperamento del servizio. Resta certo che Poste Italiane è una società a capitale interamente pubblico tenuta a garantire l’espletamento del servizio sulla base di un programma siglato con lo Stato, servizio che deve essere garantito a tutti i cittadini e non con distinguo nati da valutazioni di guadagno.
Ho ribadito anche ieri in Aula di considerare dovuto e urgente intervenire nei modi opportuni nei confronti di Poste Italiane al fine di giungere ad un accordo equo, anche per le zone montane.
Per il momento, la risposta sotto gli occhi di tutti sono quei 2 euro di costo in più per la formula postino veloce. Geniali. E opportunamente sordi.”