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domenica, Ottobre 6, 2024
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Nuovo codice appalti, soddisfatta l’associazione di categoria. Tramontin: “Un provvedimento atteso, che ha un occhio di riguardo per le piccole imprese”

confartigianato imprese belluno“Un provvedimento molto atteso che ha un occhio di riguardo verso le piccole imprese e l’artigianato”. E’ questo il commento immediato di Paolo Tramontin, presidente degli Edili di Confartigianato Imprese Belluno, al decreto legislativo sul “Nuovo Codice dei Contratti d’Appalto”, appena emanato in via preliminare da parte del Consiglio dei Ministri. Una disposizione che tende a semplificare le procedure in materia di appalti riducendo ad un terzo gli articoli, oggi “solo” 219.
“Bisognerà approfondire meglio la lettura delle disposizioni del decreto per capire bene cosa sta scritto tra le righe. E’ indiscutibile, tuttavia – continua Tramontin – che il provvedimento recepisca le sollecitazioni di Confartigianato per attuare, finalmente, il principio Think Small First (pensare innanzitutto al piccolo) dello Small Business Act”.
“E’ comunque una grande opportunità – aggiunge Tramontin – perché con questo nuovo testo, nelle gare, si vanno a privilegiare le micro imprese, per la maggior parte artigiane. Con l’esclusione del ricorso al solo criterio del massimo ribasso per le gare ad alta intensità di manodopera, infatti, potranno essere garantite una maggiore qualità dell’opera e una maggiore accessibilità agli appalti da parte delle piccole imprese”.
Altro punto sottolineato dal Presidente bellunese perché caratterizza, positivamente, il “Nuovo codice” è il pagamento diretto della Pubblica Amministrazione al subappaltatore. “In tal modo viene data – afferma Tramontin – sicurezza alle piccole imprese artigiane, che spesso lavoro in subappalto per le grandi imprese e che, di frequente, in questo periodo di crisi, sono coinvolte da concordati preventivi o da mancati pagamenti per i fallimenti delle imprese più grandi per cui lavoravano”.
Tra i contenuti introdotti e positivamente valutati, Tramontin indica anche: la suddivisione per lotti dell’opera da appaltare; il tentativo di ridurre al massimo il contenzioso sulle gare; la libertà di scelta del contratto da applicare; misure premiali per i concessionari che coinvolgano le Pmi negli appalti; l’applicazione dell’istituto dell’avvalimento e la riduzione degli oneri documentali a carico delle imprese in un’ottica di semplificazione.
Non mancano neanche le “ombre” sul decreto. “Occorrerà intervenire – precisa Paolo Tramontin – su una consistente riduzione delle tariffe di attestazione rilasciate dalle SOA, se non verrà innalzata la soglia di 150.000 euro. Purtroppo, invece, il decreto legislativo approvato dal Governo tradisce la chiarezza del principio, contenuto nella legge delega, di privilegiare le imprese a Km zero, relegandolo tra i criteri premiali”.
Come precisato sopra si tratta di un provvedimento emanato in via preliminare. “Questo significa – conclude Tramontin – che il testo ha superato il primo importante passo, a cui seguiranno i pareri di Consiglio di Stato, Conferenza unificata Stato-Regioni e Commissioni parlamentari competenti. Il provvedimento dovrà poi tornare in Consiglio dei ministri, che dovrà approvarlo definitivamente entro il termine prefissato da Bruxelles, ossia il 18 aprile prossimo”.
C’è ancora tempo perché il Nuovo codice possa venir applicato.

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