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lunedì, Settembre 16, 2024
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Veneto prigioniero delle polveri sottili pm10. Sforamenti per 8 giorni di fila tranne a Belluno. Brusco (M5S): “Serve un piano energetico”

Polveri sottili pm10 a Belluno
Polveri sottili pm10 a Belluno

Il Veneto è prigioniero dell’inquinamento. Un terribile mix di polveri sottili e sostanze inquinanti grava da settimane sull’intera regione. I superamenti della quota di 50 microgrammi di polveri sottili per metro cubo d’aria proseguono senza sosta dal mese scorso. E il numero degli sforamenti annuali è arrivato in alcune zone a quota 80 dall’inizio dell’anno, contro i 35 previsti dalla normativa. Da ben 8 giorni di fila i parametri, e il dato è confermato dalle centraline dell’Arpav, sono sopra il limite quasi ovunque.

Fa eccezione la sola Belluno dove negli ultimi dieci giorni sono stati rilevati solo due sforamenti nei giorni 1 e 2 dicembre.

Il M5S chiede agli amministratori delle nostre città, al Presidente della Regione e alle autorità sanitarie che si attivino urgentemente insieme a noi e alle associazioni per redigere per la prima volta un serio piano energetico per il Veneto, volto alla salvaguardia della nostra aria e quindi della nostra salute.

Il consigliere regionale M5S Manuel Brusco, reduce da una commissione in Regione sul tema, sottolinea come non si possa “pensare di risolvere le problematiche legate all’inquinamento atmosferico, causato da numerosi fattori come il traffico dei veicoli, il riscaldamento delle abitazioni e le emissioni industriali senza avere una vera visione di sviluppo sostenibile. E’ la cosiddetta “pezza”, quando ad essere strappato è il tessuto intero”.
Un’azione virtuosa nell’ottica di risanamento dell’aria deve essere correlata ad una visione ben più ampia di quella attuale, che tenga conto di un piano di efficientemente energetico e di un piano di consumo del suolo che miri a bloccare nuove disastrose costruzioni in aree agricole, e quindi nuove fonti di consumo di energia e fonte di emissioni, al fine di abbattere la produzione delle famigerate polveri sottili, che causano solo in Veneto 10 mila morti l’anno.
“Un’altra azione importante in questo senso dovrà essere applicata nell’impedire il proliferare di impianti produttori di energia, classificata “bio”, ma che purtroppo, di “bio” hanno ben poco, com’è il caso degli impianti a biomasse vegetali e non – avverte Brusco – quindi è bene intervenire sui blocchi del traffico e sul consumo responsabile di energia, ma la politica non illuda i cittadini che questo basterà a salvare il nostro pianeta. E’ ora di cominciare a guardare e pensare più in avanti, lì dove è il nostro futuro”.

vedi le altre province: http://bellunopress.altervista.org/wp-admin/post.php?post=315&action=edit&doing_wp_cron=1449518593.5402688980102539062500

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