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sabato, Settembre 14, 2024
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Salone del Turismo rurale a Verona fiere. Crisi dei produttori di latte, un aiuto dalle agrigelaterie?

Paolo Garna
Paolo Garna

Le attività di Agrigelateria sono una realtà in crescita e incontrano l’apprezzamento dei consumatori sempre più alla ricerca di cibi genuini ed espressione di un territorio. Lo ha confermato recentemente anche la Coldiretti all’ Expo di Milano. Venerdì a Verona, al Salone del Turismo Rurale allestito nell’ambito di Fieracavalli, c’è stato un incontro per fare il punto sulla situazione con la finalità di dare una corretta informazione ai consumatori ma anche per valutare le possibili forme di tutela per i produttori agricoli rispetto ad altre iniziative di business che nulla hanno a che vedere con l’impresa agricola. Promotori dell’iniziativa sono stati L.I.A.G. (Libero Istituto dell’Arte Gelatiera) di Bolzano e La Dolza, fattoria didattica e agrigelateria di Follina (TV), sede dell’attività formativa dello stesso istituto.

Un inquadramento generale della tematica in discussione è stato presentato, in apertura dei lavori, dal presidente di L.I.A.G., Loris Molin Pradel, il quale, dopo aver illustrato i programmi e le finalità dell’istituto, si è soffermato sulle motivazioni che hanno portato a svolgere i corsi di formazione proprio in una agrigelateria, a diretto contatto con la produzione delle materie prime che sono tradizionalmente alla base del vero gelato arigianale.

L’argomento è stato poi ulteriormente approfondito da Paolo Garna, già direttore della MIG di Longarone. Partendo da una precisa esigenza che le aziende agricole hanno per valorizzare le loro produzioni, spesso non adeguatamente remunerate dal mercato, come avviene per il latte, emerge chiaramente come la produzione del gelato in azienda possa rappresentare un’occasione interessante. Una tale attività, che si è affacciata nel panorama economico nazionale solo negli ultimi anni (la prima richiesta di registrazione di una denominazione di agrigelateria è del 2001) va però regolamentata e un accostamento concreto potrebbe essere fatto con l’agriturismo in quanto si parla, pur sempre, di somministrazione di alimenti. Però c’è un problema – ha sottolineato Garna – il gelato, ancorché prodotto con materie prime di provenienza aziendale, non è attualmente considerato un prodotto agricolo, non risulta cioè tra quelli previsti nel decreto del ministro dell’Economia relativo ai prodotti della trasformazione agricola rientranti nel reddito agrario. Ad esempio, mentre lo yogurt ottenuto con il latte che è considerato prodotto agricolo non lo è il gelato ottenuto con lo stesso yogurt! Tutto ciò, per chi volesse aprire una vera e propria agrigelateria e non offrire il proprio gelato solo come dessert nell’ambito della ristorazione dell’agriturismo, ha implicazioni soprattutto di carattere fiscale ma anche organizzative.

L’auspico emerso dall’incontro è, quindi, che tale problema venga superato in quanto, come ha illustrato opportunamente il maestro gelatiere, Marco Gennuso, la stragrande maggioranza degli elementi che compongono il gelato, sia esso a base latte e ancor più a base acqua e frutta (sorbetti) possono essere tranquillamente espressione dell’azienda agricola. Secondo Marco Gennuso, produrre il gelato in azienda agricola è inoltre un’occasione unica per valorizzare tutte quelle produzioni e biodiversità che, per le limitate quantità prodotte, non hanno uno sbocco conveniente sul mercato ma possono invece rappresentare delle eccellenze e delle unicità in gelateria. Tutti aspetti, questi, ripresi nella serie di interventi che si sono susseguiti con l’augurio che una regolamentazione dell’attività di agrigelateria venga presa quanto prima in considerazione e sottoposta all’attenzione degli organi competenti in particolare dalle associazioni di categoria preposte a tutelare gli imprenditori agricoli.

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