L’assemblea dell’Unione Comunale di Belluno del Partito Democratico presieduta da Quinto Piol, riunitasi venerdì 25 settembre, dopo aver esaminato il progetto di legge n. 23/2015 “ istituzione dell’ente di governo della sanità regionale veneta denominato azienda per il governo della sanità della regione Veneto – azienda zero’. Disposizioni per la individuazione dei nuovi ambiti territoriali delle aziende ULSS” ha approvato all’unanimità un documento contenente le seguenti osservazioni.
1) La costituzione dell’azienda zero – ente strumentale – della giunta regionale deve limitarsi ad attuare sul piano tecnico le decisioni del Consiglio Regionale.
Non può gestire funzioni, quali programmazione e controllo, di competenza del Consiglio Regionale. Con la sua costituzione verrebbe meno l’autonomia delle ULSS necessaria a garantire la tutela delle singole realtà territoriali.
2) L’impianto del progetto di legge mette fortemente in discussione il modello di integrazione socio-sanitario che rappresenta una delle caratteristiche peculiari della sanità veneta rendendo del tutto marginale la funzione sociale in capo alle ULSS indebolendo il principio della “continuità assistenziale”, sopprimendo la figura del direttore dei Servizi Sociali e della Funzione Territoriale che costituisce un importante punto di riferimento per le conferenze dei sindaci che di fatto sono svuotate dal progetto di legge Zaia.
Alla luce di queste considerazioni il Partito Democratico di Belluno auspica che la discussione nel Consiglio Regionale consenta di apportare significative modifiche al PDL sottolineando la necessità di salvaguardare i seguenti aspetti che riguardano la provincia di Belluno:
1) Assicurare il pieno rispetto dell’art.15 dello Statuto Regionale che sancisce il riconoscimento di condizioni particolari di autonomia alla nostra provincia; la piena attuazione dell’’art.10 della richiamata LR 25/2014 che prevede la “parametrazione dei costi e fabbisogni standard al criterio della specificità montana” e dell’art 9 comma 3del Piano socio-sanitario che recita “la specificità della Provincia di Belluno si attua riconoscendo l’organizzazione policentrica a rete ed il suo integrale finanziamento, tenendo espressamente conto dei maggiori costi da ciò derivanti”.
2) Garantire, ai cittadini della provincia, pari condizioni di accesso ai servizi sanitari anche per le alte specialità che non sono presenti negli ospedali bellunesi.
3) Ripristinare la figura del Direttore dei Servizi Sociali e della Funzione Territoriale.
Per quanto attiene la questione della revisione dei confini delle ULSS l’Unione Comunale del Partito Democratico di Belluno ritiene che la unificazione delle ULSS 1 e 2 anziché essere elemento di diatribe fra territori, con riferimento anche alla decisione unanime del Consiglio Comunale di Belluno, debba essere assunta come una nuova e positiva opportunità per governare la sanità provinciale e per meglio consentire la diffusione all’intero territorio delle eccellenze della sanità bellunese e feltrina producendo una ulteriore qualificazione dei servizi sociali e sanitari del nostro territorio. Ciò potrà però avvenire solo se saranno rispettate le condizioni sopra riportate che non rappresentano una mera rivendicazione di riconoscimento della specificità montana, ma l’applicazione di leggi della Regione Veneto.
L’istituzione dell’ULSS Dolomitica può certamente razionalizzare e rendere più efficiente la gestione tecnico amministrativa dell’organizzazione sanitaria e liberare risorse da reinvestire obbligatoriamente nella rete di offerta ospedaliera territoriale. Si ritiene obiettivo ed interesse comuni alle attuali l’Ulss n.1 Belluno e l’Ulss n.2 Feltre garantire che l’integrazione in rete tra gli ospedali di Belluno (ospedale di riferimento provinciale) di Feltre, di Agordo, di Pieve di Cadore e di Cortina d’Ampezzo (sperimentazione gestionale da concludere in via definitiva) valorizzi le specializzazioni e le eccellenze esistenti nei diversi presidi attribuendo risorse adeguate alla loro qualificazione/razionalizzazione e che, sopratutto, venga mantenuto un sistema policentrico integrato, a presidio dei diversi territori, e rafforzato il sistema provinciale di urgenza ed emergenza a garanzia di pari opportunità di accesso e di cura, soprattutto per i cittadini delle aree esterne.
L’attuazione dei citati provvedimenti normativi ovviamente non riguarda solo la rete di offerta ospedaliera ma anche lo sviluppo e il potenziamento dei servizi sanitari e socio sanitari del territorio.
L’Assemblea dell’Unione Comunale impegna la Segreteria e tutti i propri rappresentanti nelle istituzioni, Comune di Belluno, Regione e Provincia e negli organismi del Partito, a sostenere le posizioni di cui sopra e ad assumere ogni idonea iniziativa volta a garantire risultati concreti.