-Spettacolo rinviato a causa del maltempo –
In occasione del Centenario della Grande Guerra, viene proposto nel cortile del Campus “Tina Merlin”, ex sede dell’Ospedale Psichiatrico di Feltre, “Mato de Guera”, spettacolo teatrale di Gian Domenico Mazzocato, con Gigi Mardegan per la regia di Roberto Cuppone. L’appuntamento è giovedì 20 agosto alle ore 21.00 nel cortile del Campus “Tina Merlin”, in Borgo Ruga. L’ingresso è libero.
La Grande Guerra diviene spunto per un’analisi della guerra tout court e sulla sua inutilità. Il fante Ugo Vardanega, originario di Possagno, è uscito dal primo conflitto mondiale con la mente sconvolta dall’orrore del conflitto (ma anche, come si dirà, con un peso terribile e inconfessabile sull’anima) e la sua vita di reduce folle/saggio si divide tra una miserabile attività commerciale e i ricoveri forzati al manicomio di Sant’Artemio di Treviso. Negli anni
Trenta si rende conto che sulla pelle di tutti i suoi compagni morti sul Grappa e sul Piave si sta consumando l’ultima, ignobile speculazione. Vedendo passare i camion pieni di ossa e le pietre destinate a costruire gli ossari, non per pietà e riconoscenza verso tanti ragazzi morti, ma per sostenere la retorica della nuova guerra che si sta preparando, non regge e scoppia. Ugo Vardanega si fa consapevole di essere affetto da una malattia incurabile: la memoria.
E allora decide di ricordare tutto, senza infingimenti, senza fughe nella follia, in una lucida disperazione che sarà il suo fardello per tutta l’esistenza. Proprio un medico del Sant’Artemio lo invita a “ricordare”, perché, così sostiene, i ricordi possono curare la pazzia. Ma se sono proprio quelli che hanno fatto impazzire Ugo? Il problema di come curare la pazzia di un uomo diventa quello di curare la pazzia dell’Uomo.
Il regista, Roberto Cuppone, sottolinea come il teatro può essere il luogo di una terapia individuale e collettiva, aiutandoci a non dimenticare le cause ed effetti di un evento storico, gli eroi e gli eroismi e, soprattutto, “a non dimenticare che il vero eroismo non è mai stato quello che consegna la Vittoria a una delle due parti in
lotta, ma all’Umanità, e basta.” Lo spettacolo, scritto in un veneto ruspio ed essenziale, scabro e potente, con consonanze antiche e desuete, interpretato magistralmente da Gigi Mardegan, ha collezionato lusinghiere critiche e 27 premi in concorsi e festival
nazionali.
In caso di maltempo lo spettacolo sarà recuperato in altra data ancora da definirsi. Nel sito della cultura
(http://cultura.comune.feltre.bl.it) verranno inserite indicazioni aggiornate per informare dell’eventuale rinvio.