Comincia 42 anni fa nel garage di casa a Limana la fortunata avventura imprenditoriale di Dino Reolon, fondatore e titolare dell’omonima azienda familiare specializzata in progettazione e costruzione di impianti per l’estrusione dell’alluminio, nella quale oggi collaborano la moglie Ariella, la figlia Carola e il genero Danilo.
La sua storia è quella che accomuna gli imprenditori self-made-men prima generazione del Nord-Est guidati da iniziativa ed ingegno. Reolon, infatti, tornitore diplomato all’Istituto professionale di Belluno, dal 1972 quando lavorava nel garage, passa al capannone di carpenterie metalliche in località Baorche. E dalla fine degli anni ’80 nell’attuale sede in zona industriale di Limana, dove occupa un’area di 8mila metri quadrati con una quarantina di dipendenti. Anche la produzione viene affinata, e l’azienda diventa leader in un mercato internazionale di nicchia. I suoi committenti si trovano in Inghilterra, Polonia, Spagna, Portogallo, Romania, Russia, Grecia, Turchia, Giordania, Corea, Argentina e Brasile, Cuba, Stati Uniti.
Il tornitore di Limana crea e progetta come un ingegnere le sue macchine, le perfeziona e le completa fornendo linee di estrusione, con bancali, forni, cesoie, pressa, cappe e vasche di raffreddamento. Una macchina completa chiavi in mano, insomma, che produce profilati in alluminio di tutti i tipi, con una logistica in grado di trasportarla ed assemblarla in ogni parte del mondo. Quella che tra qualche giorno partirà per Vittoria, in Brasile, è un giocattolino del peso di 560mila chili. Per trasportarlo ci vogliono 36 tir e relativi container da 40 piedi (12 metri). Costo del trasporto 200mila euro. Per acquistarla invece, il prezzo è di circa 3 milioni di euro e un anno di attesa per averla.
E per ricomporre tutti i pezzi di quei 36 container e farla funzionare perfettamente quanto tempo ci vuole? Lo abbiamo chiesto a Dino Reolon. «Vede questa catenina che porto al collo, me l’ha donata Harry Conte, un cliente italo-brasiliano in segno di gratitudine, per esser riuscito in 7 giorni e mezzo a montare e mettere in funzione l’impianto di Villa Flores in Brasile, dove altri impiegano mesi interi. Un regalo con un augurio: ‘Che dio ti conservi l’intelligenza che hai’ Mi ha detto, con il suo intercalare in brasiliano, molto italiano, molto bellunese”.
Roberto De Nart