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sabato, Settembre 14, 2024
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Aree interne. Piccoli: “Il territorio si mobiliti per il riconoscimento di Comelico e Agordino-Zoldo. Una grande opportunità di rilancio”

Giovanni Piccoli, senatore Forza Italia
Giovanni Piccoli, senatore Forza Italia

“Il territorio bellunese deve mobilitarsi per il riconoscimento di Comelico e Agordino – Zoldo quali ‘aree interne’. E’ una grossa opportunità per lanciare importanti progetti e avere a disposizione nuove risorse da Bruxelles”.

A dirlo è il senatore di Forza Italia Giovanni Piccoli in vista dei sopralluoghi che una commissione del Ministero dello sviluppo economico-Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica  effettuerà tra il 5 e il 6 novembre in provincia di Belluno quando incontrerà i rappresentanti dei due comprensori.
“Le nuove normative comunitarie hanno introdotto il concetto di “aree interne”: sono quelle aree che presentano una limitata accessibilità ai centri di servizi essenziali, dall’istruzione alla salute passando per la mobilità”, illustra il senatore. “Il riconoscimento prevede l’erogazione di appositi finanziamenti sul fronte della programmazione comunitaria 2014-2020. Per le “aree interne” l’UE ha messo a disposizione un capitolo ad hoc all’interno del FERS,  il fondo europeo per lo sviluppo delle regioni. Alle aree venete potrebbero essere destinati diversi milioni di euro, parliamo di una partita che si attesta tra i 20 e i 30 milioni di euro”.
La Regione, sulla base dei criteri europei, ha individuato 4 aree interne nel Veneto: oltre ai comprensori bellunesi ci sono Altopiano di Asiago e Delta del Po.
“L’obiettivo ultimo della strategia è l’inversione e il miglioramento delle tendenze demografiche passando per il contenimento del rischio idrogeologico e del degrado culturale e paesaggistico”, rimarca il senatore bellunese. “Per fare tutto ciò servono progetti mirati che avranno un canale preferenziale nell’erogazione delle risorse”.
Da qui l’importanza del riconoscimento di “area interna”: “Ora tocca ai territori illustrare dinamiche e potenzialità,  ricordando che questi strumenti potrebbero essere raccordati con i fondi Brancher per i comuni di confine”, sostiene Piccoli. “Gal ed enti locali si sono dati da fare per dimostrare che non solo ci sono i ‘numeri’ per legittimare il riconoscimento, ma che ci sono anche le risorse naturali e culturali per aprire una stagione programmatoria basata su progettualità concrete e condivise”.
“Agordino – Zoldo e Comelico hanno tutte le carte in regola per diventare aree interne e studiare il loro rilancio”, conclude Piccoli. “Mi auguro che il Ministero si renda conto di numeri e potenzialità di queste aree”.
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