Martedì 29 luglio scorso, nella sala riunioni dell’Area Programmi e Progetti dell’Ulss 9 , presso l’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, si è tenuto il primo incontro preparatorio per l’attuazione del progetto Save (soluzioni contro la violenza in Europa).
“Il SAVE – spiega Francesca Pallotta, presidente dell’Associazione Dafne – ha partecipato ad ottobre 2013 al bando DAPHNE III, istituito dall’UE nell’ambito di un più ampio Programma Generale, per il periodo 2007/2013.
Daphne III ha l’obiettivo di promuovere lo sviluppo di una società europea che riconosca le sue radici nella cittadinanza dell’Unione, rispettosa dei diritti fondamentali. L’obiettivo specifico è la lotta contro ogni forma di violenza contro i bambini, i giovani, le donne, compresi lo sfruttamento sessuale e la tratta degli esseri umani, adottando nel contempo misure di prevenzione e fornendo sostegno e protezione alle vittime e ai gruppi a rischio .
Con la nostra Associazione, l’Associazione Dafne, siamo attivi dal 2005 soprattutto nella provincia di Belluno – prosegue Francesca Pallotta – abbiamo incontrato nella primavera 2013, l’assessore regionale Remo Sernagiotto per presentargli le azioni che in forma sperimentale fino ad oggi abbiamo attuato, finalizzate al contrasto, al contenimento e alla prevenzione della violenza, in ogni sua forma, contro i bambini.
Ci siamo confrontati con una persona sensibile , che ci ha proposto la partecipazione al bando DAPHNE III in maniera concreta: affiancandoci due giovani progettisti della Regione Veneto: il dottor Alberto Ferri e il dottor Simone Giotto.
È stato il loro lavoro che ha permesso di costruire un programma di azioni e di assemblare un partenariato internazionale.
Capofila di gruppo è l’ULSS 9 di Treviso che, oltre all’Associazione Dafne, conta il Dipartimento Servizi Sociali della Regione Veneto, l’Università di Valencia (Spagna), FIVE EZ – Università protestante di Scienze Applicate di Friburgo (Germania), EMMA ZAVOD- centro di cura psicologico sloveno, la Regione di CRETA, il Comune di Cluj-Napoca (Romania) con il suo dipartimento Socio-sanitario.
Il Progetto SAVE , i cui costi totali previsti ammontano a 572.152,40 €, riceverà un finanziamento di 457.609,12 €.
A questa edizione del Bando sono stati presentati 513 progetti; il SAVE si è collocato al 25° posto.
Siamo molto soddisfatti per questo risultato, che riconosce la validità dei principi applicati nelle azioni fin qui da noi svolte ed ora condivideremo in Europa un modello concordato per migliorare i sistemi di prevenzione e rilevamento e fornire inoltre il necessario sostegno sociale e psicologico non solo ai minori vittime, ma anche a quegli adulti, che a causa degli esiti di violenze subite in età infantile, si trovino in situazioni di sofferenza acuta.
Per rispondere a queste esigenze , il SAVE propone , e qui sta l’innovazione, un partenariato misto tra autorità locali/regionali, pubbliche e private e centri di ricerca, con l’obiettivo ultimo di proporre e implementare un modello modulare e di facile trasferimento in ogni territorio , ben oltre la fine del finanziamento europeo, che sia efficiente ed economico, in grado dunque di superare i tagli di bilancio delle politiche sociali nei paesi dell’UE.
Nei 24 mesi di attuazione il SAVE si propone di raggiungere almeno 60 responsabili politici a livello locale, regionale, nazionale /europeo, 180 operatori, attraverso 5 meeting internazionali, 1 promo-video e 2 messe in scena (a Valencia e a Venezia) dello spettacolo teatrale , strumento in/formativo, “Silenzio” prodotto dall’Associazione Dafne.
Il nostro ringraziamento per questo primo passo – conclude Francesca Pallotta – è rivolto soprattutto all’onorevole Sernagiotto, ad Alberto Ferri e Simone Giotto, all’ULSS 9 di Treviso e al Direttore Generale, Giorgio Roberti, che ha accolto l’invito dell’assessore regionale a guidare questo gruppo di partenariato. A tutti quanti si stanno adoperando per la buona riuscita del SAVE”.