Dalle Dolomiti agli Champs-Élysées: la magnifica impresa di Vincenzo Nibali al Tour de France è partita dalle montagne Patrimonio Unesco dell’Umanità.
Nel mese di giugno il campione azzurro e l’Astana Cycling Team sono stati ospitati dal Rifugio Flora Alpina di Falcade. Nibali e i compagni che lo hanno scortato nella vittoria della corsa a tappe francese, infatti, hanno scelto per il loro ritiro di preparazione la struttura gestita, da oltre 50 anni, dalla famiglia De Pellegrini.
Guidato dall’allenatore Paolo Slongo, il team ha trascorso 10 giorni immerso nel silenzio dei boschi che circondano il Rifugio Flora Alpina, nella conca di Valfredda, a 1800 metri di quota, e al cospetto dei gruppi della Marmolada e le Pale di S. Martino. Tra duri allenamenti in altura e test, ma anche rigeneranti momenti di relax, le prove generali in vista della grande corsa francese, hanno portato sulle strade bellunesi e trentine del Passo San Pellegrino anche un altro campione, Michele Scarponi, che nelle salite decisive della gara è rimasto sempre al fianco dello “Squalo dello Stretto”.
“Dopo i primi giorni di grande euforia per la vittoria di Nibali, ci piace pensare con orgoglio e non poca emozione che tra gli ingredienti del suo trionfo ci sia il clima che ha respirato qui, tra i panorami delle nostre vette, dove il campione ha scelto di fare base per la sua ultima preparazione – afferma Harald De Pellegrini, titolare del rifugio Flora Alpina – speriamo che la nostra accoglienza e forse anche la nostra cucina tipica di montagna abbiano contribuito ad alimentare la corsa per la maglia gialla. Stare assieme a dei fuoriclasse del ciclismo è un’esperienza bellissima – continua Harald – ogni giorno insieme all’allenatore veniva concordato il menù del pranzo e della cena, in base agli allenamenti previsti. Accanto a una dieta ricca di energia, a base di carne, molta verdura e frutta, i campioni non hanno saputo resistere e si sono concessi di assaggiare alcune tra le specialità tipiche che proponiamo, come gli gnocchi di patate alla ricotta affumicata o lo strudel e hanno apprezzato anche la torta di ricotta fresca”.
Quello tra il rifugio di Falcade e il ciclismo è un legame che dura da diversi anni. La struttura è frequentata da appassionati, allenatori e massaggiatori, professionisti che qui si sentono a casa. Come Ivan Basso e la Cannondale Pro Cycling, mentre lo scorso anno è stata la volta di Peter Sagan, maglia verde al Tour 2014, confermando le Dolomiti come palestra naturale dei campioni del ciclismo.