Sono un centinaio e vengono dal Mali, Gambia, Senegal, Somalia e Nigeria. L’Ufficio Immigrazione della Questura di Belluno prosegue nella sua attività connessa alla regolarizzazione amministrativa dei profughi giunti nella provincia di Belluno a seguito dei massicci sbarchi avvenuti sulle coste siciliane.
Per ognuno di loro si è resa necessaria l’identificazione attraverso il fotosegnalamento e l’acquisizione delle impronte con attribuzione di un codice identificativo che seguirà la vita del cittadino extracomunitario anche nel suo peregrinare lontano dal territorio nazionale. Si è procceduto altresì ad un colloquio personale alla presenza di un interprete, al fine di ricostruire nei tratti salienti la storia personale e le tappe del viaggio della speranza.
Il verbale del colloquio confluisce nell’acquisizione della domanda di protezione internazionale che tramite procedura telematica è stata inviata alla Commissione Territoriale di Gorizia che si pronuncerà sul diritto allo status di rifugiato o sull’attribuzione della protezione sussidiaria, o in ultima analisi, qualora non sussistano i requisiti per nessuna delle protezioni sopra indicate (che prevedono il rilascio di permessi di soggiorno della durata di 5 anni rinnovabili qualora permangano le gravi ragioni che ne avevano giustificato il rilascio) ritrasmetterà la pratica al Questore il quale dovrà valutare se vi siano le condizioni per emettere un permesso di soggiorno per motivi umanitari di durata annuale.
Nelle more della decisione della Commissione Territoriale di Gorizia, ad ogni profugo è stato rilasciato dalla Questura di Belluno un permesso di soggiorno per richiesta asilo della durata di 3 mesi rinnovabili di altri 3 che consente al cittadino extracomunitario di iscriversi al servizio sanitario nazionale e circolare liberamente per il territorio nazionale.
L’attività grazie anche al contributo delle cooperative, viene svolta nella massima tranquillità e con grande collaborazione da parte dei cittadini stranieri, che si sono fin d’ora integrati bene nella nuova realtà italiana.