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L’ultimo treno per l’autonomia sta per partire e la politica tace. La lettera di Pettazzi al sottosegretario Patroni Griffi

Alla vigilia della sua eliminazione per decreto costituzionale, dall’emisfero della politica bellunese non si percepiscono forti prese di posizione a sostegno della Provincia di Belluno. Eppure questo potrebbe essere l’ultimo treno dell’autonomia o, in subordine, della tanto promessa specificità per la quale tanti politici locali hanno cantato vittoria quando venne inserita nello Statuto veneto.

Ebbene, ad “alzare la voce” come cittadino è stato Tomaso Pettazzi, attivista del Movimento Bard Belluno autonoma Regione Dolomiti, che oggi ha inviato la lettera che segue al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi, che a suo tempo col ministro Cancellieri motivò il mantenimento della nostra Provincia nella sua unità.

Tomaso Pettazzi
Tomaso Pettazzi

Egregio sig. sottosegretario, sono uno dei Bellunesi che il 24 ottobre scorso parteciparono alla manifestazione a difesa della nostra Provincia. In quell’occasione migliaia di Cittadini, da tutte le vallate, di ogni età e classe sociale, al di là dei diversi orientamenti politici, uniti da un forte ideale, attraversarono la città capoluogo per raccogliersi in Piazza del Duomo, in un incontro di Popolo che non ha avuto analoghi precedenti se non nei momenti più significativi e drammatici della nostra vita democratica. Una piazza illuminata da migliaia di lumi, con la contemporanea accensione di falò sulle principali cime dei monti della Valbelluna e delle nostre favolose Dolomiti, fece da cassa di risonanza per i rappresentanti del Comitato “Salviamo la Provincia di Belluno”, impegnati nel sottolineare, ognuno da un particolare punto di vista, le specificità, le caratteristiche, le criticità del nostro territorio e delle sue genti, ed i motivi che stanno alla base della nostra richiesta di mantenimento dell’unità territoriale ed amministrativa. Non simboli di partiti, non manifestazioni di astio, collera, insofferenza, ma un accorato appello al Governo perché ascoltasse la voce delle Comunità che qui vivono e qui vogliono mantenere le principali Istituzioni pubbliche, delle quali la Provincia è massima espressione democratica di chi conosce a fondo la realtà in cui vive e si considera conseguentemente il più titolato a farne parte, per il nostro bene comune. Con le forze politiche coscientemente in secondo piano, rifulse a maggior ragione la figura del nostro Vescovo, monsignor Giuseppe Andrich che, alla fine di un sentito intervento a braccio, tutto incentrato sulla necessità di mantenere l’unità là dimostrata, intonò il canto di montagna “Varda la Luna”, suscitando plauso e commozione tra i presenti. Esattamente una settimana dopo il Governo Monti, che pure aveva nel programma l’abolizione delle Province, decise di fare un’unica deroga a tale decisione, a favore di Belluno e Sondrio, in virtù della loro specifica ed unica conformazione territoriale. Lei stesso, assieme al Ministro Cancellieri, fece un intervento sull’argomento, di cui conservo articoli di giornali ed un filmato su you tube, motivando in modo convinto la decisione.

In questi giorni la Corte costituzionale ha decretato l’incostituzionalità della decisione governativa sull’abolizione delle Province, relativamente al metodo adottato. Il Governo Letta a stretto giro di posta ha riproposto una legge per il loro scioglimento, ma con disegno di legge costituzionale, il cui iter sappiamo essere difficoltoso ed indubbiamente assai lungo.

Come Cittadino mi permetto di far sentire la mia voce a Lei, che reputo più di altri possa avere a mente la nostra situazione. Belluno ha la prerogativa di essere l’unica Provincia in Italia ad essere confinante e racchiusa tra due Province autonome (Trento e Bolzano/Bozen) ed una Regione autonoma (Friuli Venezia Giulia), nonché confinante con uno stato estero (Austria). E’ inoltre la Provincia che sopporta il più lungo Commissariamento (quasi due anni, dall’ottobre 2011). Non mi dilungo oltre; in base a quanto da me premesso, sicuramente questo Le è sufficiente per comprendere la difficilissima situazione in cui ci troviamo, senza guida politica territoriale, in un perdurante periodo di crisi economica, che qui più che altrove produce dissesti a catena, stante anche l’impossibilità di accedere ai numerosi finanziamenti, pure europei, dato che il Commissario si limita ad un’ azione strettamente di routine. Con questa mia lettera auspico di trovare in Lei un interlocutore attento, sensibile e, mi permetta, memore di quanto deciso al tempo del Governo Monti. So di non essere l’unico a rivolgere quest’appello alle Istituzioni; anche le associazioni di categoria, culturali e volontaristiche, i Partiti, i Sindacati locali stanno facendo pressing per ottenere quanto credo ci spetti di diritto, cioè la convocazione urgente dei seggi elettorali per rinnovare Consiglio e Giunta provinciali. Io mi esprimo da Cittadino, non per strenua difesa dell’ente di per sé, quanto nel configurarlo la casa ove le varie Comunità che compongono questo nostro bellissimo territorio si ritrovano nello sforzo comune per il suo mantenimento e sviluppo. La saluto e ringrazio per l’attenzione

Pettazzi dr.Tomaso  – Belluno

 

 

 

 

 

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