Nel primo pomeriggio del 19 dicembre, due giovani si sono presentati presso il Posto Polizia Ferroviaria di Belluno asserendo di essere stati rapinati poco prima da due soggetti, definiti probabilmente extracomunitari di etnia nordafricana, armati di un coltello. Ma le versioni del fatto apparivano fin da subito discordanti e singolari. E il racconto assumeva contorni imprecisi ed ambigui.
All’incalzare delle domande, infine, i due giovani ammettevano la simulazione di reato. Dichiaravano di aver commesso il gesto per risparmiare i soldi del biglietto ferroviario di rientro a casa, a Torino, sperando di viaggiare gratis grazie alla denuncia sporta.
Così, G.F., nato a Torino, di anni 22 e L.C. nato a Chieri (TO), di anni 18 venivano deferiti alla locale Autorità giudiziaria per i reati di simulazione di reato in concorso e procurato allarme presso l’autorità.
G.F. risultava già gravato da pregiudizi/precedenti per reati inerenti gli stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali, mentre L.C. per ricettazione.
Inoltre, a carico di entrambi il Questore di Belluno ha emesso foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nel Comune di Belluno per anni tre.
Se qui rintracciati di nuovo essi rischiano la pena dell’arresto da uno a sei mesi.