”L’assessore Finozzi dovrebbe imparare ad esternare meno e meglio: eviterebbe figuracce in giro per il Veneto e soprattutto direbbe meno cose imprecise”. A dirlo il consigliere regionale del Pd, Sergio Reolon, a commento dellultima uscita dellassessore regionale al turismo, Marino Finozzi, che ha avanzato lipotesi di un affidamento degli Iat al Bim, consorzo dei Comuni del bacino imbrifero montano.
Come dimenticare il tour dell’assessore, che se ne andava in giro a presentare il suo disegno di legge sulle comunità montane, poi messo da parte dal Consiglio regionale che ne ha invece approvato un altro con il quale le comunità montane sono trasformate in Unioni di Comuni per la gestione associata dei servizi? E vogliamo parlare dell’intensa attività di promozione del suo testo di riforma della legge sul turismo che ha ricevuto critiche a destra e a manca e che, come avevo previsto, non vedrà mai la luce nella versione da lui proposta?
Pensavo – prosegue l’esponente democratico – che Finozzi avesse incassato un numero sufficiente di smacchi per indurlo se non altro alla prudenza. E invece no: mette sul tavolo lidea dellaffidamento degli Iat al Bim cadendo ancora in errore. In primo luogo perché non sarà lui bensì la legge regionale sul turismo a decidere questa partita e, dettaglio non secondario, perché nello Statuto del Veneto cè scritto che la Regione trasferisce le competenze in materia di turismo alla Provincia. E questo ovviamente deve valere anche per la Fondazione Dolomiti Unesco, dalla quale Finozzi ha paventato luscita della Provincia sostituita dalla Regione.
In conclusione Reolon definisce apprezzabile che Finozzi dimostri di avere a cuore il turismo in montagna. Meno apprezzabile che faccia dichiarazioni ed esternazioni alle quali poi non corrispondono provvedimenti reali. Viene da dire esternare humanum est, perseverare diabolicum.
Sulla questione interviene anche il sindaco di Forno di Zoldo Camillo De Pellegrin: “Le dichiarazioni dell’assessore regionale Finozzi apparse sulla stampa – afferma il sindaco – pur in buona fede e probabilmente legate all’imprecisa conoscenza della realtà bellunese, confermano le mie preoccupazioni, denunciate nelle scorse settimane, circa il futuro ruolo del Consorzio Bim e della Provincia di Belluno.
Nulla accade per caso: vi è un pericolo più che concreto che le funzioni ora della Provincia, ente elettivo e quindi responsabile di tutti gli aspetti della vita della comunità bellunese, vengano trasferiti al Consorzio Bim, ente di secondo grado, non eletto dai cittadini. I sindaci infatti sono eletti per amministrare i rispettivi territori e non altro!!
Quale senso puo’ avere la battaglia per salvare la Provincia, una battaglia fatta con tanto di ordini del giorno dei comuni, se già oggi si parla di trasferirne le funzioni al Consorzio Bim?! Forse perché l’esistenza della Provincia in quanto tale eviterebbe la fine del Consorzio Bim e quindi l’accorpamento con quello di Treviso, con evidente perdita di centralità di taluni non eletti dai cittadini? Non è un nuovo Bim con un nome diverso che ci interessa – conclude De Pellegrin – , ma una Provincia vera”.