Bilico è la prima esposizione d’arte contemporanea che Dolomiti Contemporanee realizza nel Nuovo Spazio espositivo di Casso, l’ex scuola elementare della frazione, che il prossimo 15 settembre riaprirà, dopo quasi 50 anni dalla tragedia del Vajont, con un’idea nuova, che guarda al futuro.
L’arte contemporanea, e la cultura tutta infatti, possono rappresentate un’opzione vitale, opponendosi alla stagnazione ed all’inerzia che talvolta avviluppano e imprigionano i luoghi segnati da eventi gravi.
L’arte e la cultura possono possono fornire impulsi reali, agendo come un motore e contribuendo concretamente a stimolare e riattivare il territorio.
Nella mostra bilico, alcuni concetti tradizionali, legati all’ambiente ed alla cultura della montagna, vengono declinati e rivisitati criticamente: lo sguardo contemporaneo fornisce uno stimolo rinnovativo, che si oppone all’uso stereotipo delle specificità, che sono risorse.
Il titolo di questa prima mostra prende origine dalle caratteristiche, fisiche e storiche, di questo sito particolare. La frazione di Casso, così arroccata, su un versante inclinato, sembra già in sé stessa un luogo in bilico, dall’equilibrio instabile. Un luogo sospeso, nello spazio, e anche nel tempo. Sospeso tra l’oggi, e la necessità di immaginare un domani plausibile, tra il futuro e il passato, segnato dal terribile evento del ’63. Anche nella propria storia, Casso è dunque in bilico. L’edificio dell’ex scuola elementare, sembra riprendere oggi, nell’architettura rinnovata, questo tema, questa difficile ricerca d’un equilibrio, e di un’identità che non corrisponda solo alla memoria della tragedia, che nessuno può e vuole dimenticare, ma che non deve divorare il presente.
Il Nuovo Spazio di Casso è un’occasione, di riflessione, d’azione, per questo luogo, da questo luogo.
Bilico è la prima mostra che viene realizzata in questo spazio, che riapre stabilmente, con un progetto che vuole farne un Centro per la Cultura Contemporanea della Montagna. Il progetto quindi va al di là della presente esposizione inaugurale: nei prossimi mesi, verrà costruita l’identità del Nuovo Spazio espositivo di Casso, e si inizierà a lavorare alla programmazione dei prossimi eventi.
Dolomiti Contemporanee è un progetto che mette in rete l’arte contemporanea, il contesto dolomitico, e gli spazi dismessi, riaprendoli con un’azione culturale tesa alla rivitalizzazione. Alla base del progetto vi è dunque un rifiuto culturale del concetto di chiusura, e una forte volontà di reazione propositiva. Ciò porta ad operare in location periferiche e decentrate (Sospirolo, Taibon Agordino, Casso), su siti dal grande potenziale. Il livello dell’attività artistica, e la la rete di soggetti, coinvolti, istituzionali, pubblici e privati, conferiscono al progetto un’apertura nazionale ed internazionale. Le specificità, ambientali, territoriali, culturali, sono spinte e proiettate fuori dal contesto locale, e condotte all’interno di un network aperto, globale.
Gianluca D’Incà Levis, ideatore e curatore di Dolomiti Contemporanee
Taibon Agordino, 2 settembre 2012
Bilico
a cura di Gianluca D’Incà Levis
Nuovo Spazio espositivo di Casso
15 settembre/28 ottobre 2012
Inaugurazione sabato 15 settembre ore 17.00, ex scuola elementare di Casso, Via Sant’Antoni 1, Casso (Comune di Erto e Casso, Pn).
Orari di mostra: dal martedì alla domenica, 10.00-12.30 / 15.00-19.00
Info: info@dolomiticontemporanee.net
Tel. +39 0437 62221
Artisti:
Matteo Attruia
Michele Bazzana
Ludovico Bomben
Luca Chiesura
Dimitri Giannina
Ericailcane
Gabriele Grones
Kabu
Tiziano Martini
Il Moro e il Quasi Biondo
Derek Rowleiei
Mario Tomè
Jonathan Vivacqua