Con una comunicazione formale retrodatata al 20 luglio, a metà tra il politichese e il burocratese, la Commissione di garanzia del Partito democratico di Belluno presieduta da Giuseppe Pison (membri Roberta Luzzato e Gaetano De Benedictis) ha sanzionato il sindaco di Belluno Jacopo Massaro inibendogli la facoltà di iscriversi al Pd finché aderisce a uno dei gruppi consigliari “In movimento”, “Patto per Belluno” e “Insieme per Belluno” ossia le liste civiche che lo sostennero alle ultime amministrative.
Si presume, quindi, che l’analogo provvedimento sanzionatorio, contro il quale è ammesso ricorso alla Commissione di garanzia regionale, sia stato inviato anche ai consiglieri comunali della lista “In Movimento” Marco Purpora, Lucia Olivotto, Biagio Giannone, Simonetta Buttignon, Francesco Masut.
“Sono sorpreso dalla tardività del provvedimento” afferma il sindaco Jacopo Massaro che precisa: “Se a Belluno mi hanno scomunicato, a livello regionale e nazionale i rapporti con il Pd continuano tranquillamente”. Di ricorso al provvedimento non se ne parla nemmeno “non mi interessa – afferma Massaro – e d’altra parte non vedo ancora nel Pd un ritorno a un progetto nuovo, che lo aveva caratterizzato alcuni anni fa e nel quale credevo. Era un progetto di grande partecipazione, innovativo. Oggi, invece, non si sa nemmeno se si faranno più le primarie”.
“In democrazia, quando un leader viene sconfitto deve cedere il passo! – conclude Massaro – Ma questo non sta succedendo in Italia. E nell’orizzonte dei partiti vedo solo processi disgregativi”.