Una mostra fotografica a quota 2300. Racconta l’epopea alpinistica di Ettore Castiglioni ed è stata allestita nella sala da pranzo del rifugio Carducci in alta Val Giralba. La scelta rientra a far parte dell’omaggio che il Cai, le Guide alpine, il Soccorso alpino e l’Amministrazione comunale di Auronzo di Cadore, insieme al gestore del rifugio Carducci, hanno voluto rendere a Ettore Castiglioni, tra i maggiori alpinisti della prima metà del secolo scorso. Sulle Dolomiti bellunesi Castiglioni ha scritto pagine memorabili della storia alpinistica italiana aprendo vie che hanno rappresentato un autentico salto di qualità tecnica ed esplorativa. Sul massiccio della Croda dei Toni, ai piedi del quale sorge il rifugio Carducci, tra il 1931 e il 1942 ha aperto 14 nuovi itinerari che adesso, grazie all’impegno di Bepi Monti, gestore del rifugio, e delle Guide Alpine della Scuola d?alpinismo di Auronzo, stanno vivendo una stagione di riscoperta e di interventi di ripulitura e messa in sicurezza.
In questi giorni le Vie Castiglioni sono diventate méta di molte cordate, soprattutto tedesche, che hanno scelto di ripercorrerle e di visitare la mostra.
Nella rassegna fotografica del Carducci sono presenti testimonianze fotografiche inedite della vita dell?alpinista milanese e la mostra, nel suo insieme, rappresenta una specie di sviluppo prolungato in quota di quella dedicata ai fratelli Ettore e Bruno Castiglioni allestita a palazzo Corte Metto di Auronzo che sta richiamando molto interesse e partecipazione.
Ma le notizie che scendono a valle dal Carducci non si esauriscono qui. Raccontano di due nuove vie aperte e della ripetizione della prestigiosa via sulla Punta Maria aperta nel 1953 dal grande Alziro Molin. Protagonisti le guide alpine Ferruccio Svaluto Moreolo e Mauro Valmassoi della Scuola di alpinismo di Auronzo e componenti del Gruppo Ragni ed Emanuele Panzeri, guida alpina lombarda, assiduo frequentatore delle Dolomiti cadorine.
Una delle due nuove vie è stata aperta sul Campanile dell’Amicizia nel Gruppo del Popera mentre la seconda, molto impegnativa e con un grado di difficoltà superiore al settimo, sulla Punta Maria, nel Massiccio della Croda dei Toni, la montagna di Ettore Castiglioni.