(AAV) Padova, 15 aprile 2011 – L’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto continua a seguire l’evoluzione della situazione radiologica a seguito degli incidenti ai reattori nucleari in Giappone tramite la propria rete di monitoraggio della radioattività.
Il controllo giornaliero ordinario eseguito sul particolato atmosferico raccolto dalla mattina del 14 alla mattina del 15 aprile non ha evidenziato nelle tre stazioni ARPAV di monitoraggio (esemplificative di tutta la regione), presenza di radionuclidi da fall out al di sopra dei limiti di sensibilità. Tramite misura prolungata (si tratta di misure di approfondimento, finalizzate a migliorare la sensibilità analitica rispetto ai controlli giornalieri ordinari sul particolato atmosferico) sul particolato atmosferico raccolto nelle stazioni ARPAV nei giorni precedenti si è avuta conferma della presenza in tracce di Iodio 131 (decimi di millesimo di Bq/m3); gli altri radionuclidi gamma emittenti da fall out non sono risultati rilevabili.
Va segnalato che, con riferimento alle tracce di radionuclidi rilevate in questi giorni anche nella nostra regione, gli organismi nazionali di riferimento di sanità e ambiente indicano che esse “non hanno alcuna rilevanza dal punto di vista radiologico e sono tali da non costituire alcun rischio di tipo sanitario”.
Gli esiti delle misure in continuo di dose gamma si attestano sempre sui valori del fondo ordinario di radiazione.
Si rimanda ai siti dei suddetti organismi nazionali di riferimento per gli approfondimenti:
Istituto Superiore di Sanità: http://www.iss.it/pres/focu/cont.php?id=1146&lang=1&tipo=3
Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale: http://www.isprambiente.gov.it/site/it-IT/
Fukushima, in Italia il rischio legato alla contaminazione non è più irrilevante
Il Giappone e la costa occidentale degli Stati Uniti piangono per il fallout di Fukushima. Ma l’Europa non ride. L’organizzazione no profit francese Criirad ha diffuso uno studio secondo il quale il rischio legato alla contaminazione da Iodio-131 non è più irrilevante.
Vale per la Francia e per altri Paesi come Belgio, Germania, Italia e Svizzera.
Non è affatto il caso di tapparsi in casa, non è affatto il caso di prendere pillole di iodio: però, dice l’associazione, le donne incinte, le mamme che allattano e i bambini al di sotto dei due anni dovrebbero cominciare a tenere presente il problema.
In fondo trovate il link al documento completo del Criirad. In sintesi si tratta di questo: attenzione a bere acqua piovana, attenzione a insalata, spinaci e simili; a latte, latticini e formaggi freschi. I cibi più facilmente contaminati: gli stessi dei tempi di Chernobyl.
Non che un piatto di spinaci danneggi la salute: il problema è semmai l’accumulo di radiazioni, dice Criirad. Un bambino al di sotto dei due anni che mangiasse questi cibi con una contaminazione pari a 10 Becquerel al chilo assorbirebbe nel giro di due-tre settimane la dose di radioattività tollerabile dal suo organismo in un anno.
La contaminazione riscontrata dal Criirad è molto più bassa dei 10 Becquerel al chilo: al massimo 3,1 Becquerel nella pioggia e 2,1 nel latte di capra.
Però questi campioni sono stati prelevati negli ultimi giorni del mese scorso.Ora siamo all’11 aprile, Fukushima sta sputando fuori radioattività dall’11 marzo e non se ne vede la fine. Appunto da questo – cioè dall’accumulo – possono nascere i problemi.
Il dossier sul Giappone del Criirad e il suo documento: I rischi di contaminazione da Fukushima
Su Euractivity i rischi di contaminazione da Fukushima non sono più trascurabili 13 aprile 2011
Fonte: http://www.blogeko.it/2011/fukushima-in-italia-il-rischio-legato-alla-contaminazione-non-e-piu-irrilevante/