“In tre anni la Regione del Veneto ha autorizzato più di 50 impianti fino ad un megawatt di potenza elettrica ciascuno. Ciò significa che, a regime, queste aziende agricole produrranno 40 megawatt di elettricità, l’equivalente del fabbisogno energetico di 150 famiglie a zero immissioni di CO2. Altri 75 sono in corso di istruttoria”. Sono dati riportati dall’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato a sostegno delle energie rinnovabili. “Si tratta di installazioni che utilizzano prevalentemente effluenti zootecnici mescolati con biomasse aziendali – continua l’assessore – tanto che le realtà che impiegano esclusivamente silomais sono minoritarie, visto che corrispondono a circa un quarto del totale”. “Da quanto emerge – sottolinea Manzato – gli agricoltori sembrano molto attenti al rispetto dell’ambiente e dimostrano un’attitudine imprenditoriale vivace, testimoniata dal pesante sforzo economico necessario alla realizzazione di questi digestori. Possiamo quindi affermare che il Veneto è in linea con i recenti indirizzi nazionali che prevedono l’incentivazione dell’energia realizzata partendo dagli effluenti zootecnici o da altri sottoprodotti aziendali, piuttosto che per mezzo di soli cereali impiegati per l’alimentazione umana o per gli animali”. “Infine – conclude l’assessore all’agricoltura – sarebbe utile affiancare a questi sistemi l’applicazione di tecnologie innovative, capaci di valorizzare l’azoto contenuto nelle deiezioni, consentendo la produzione di fertilizzanti per i terreni”.