
«E’ un po’ incredibile che il primo cittadino del capoluogo, che rappresenta 36mila abitanti nell’Ato (oltre che essere compagno di partito di chi gestisce tutto il Bim), possa semplicemente dire “ mi leggerò le carte”. Ma dov’era Prade quanto si assumevano decisioni, c’è mai andato all’Ato? Non ha mai ricevuto qualche letterina da parte di cittadini già allarmati?» Sono gli interrogativi di Irma Visalli, segretario Unione comunale del Partito democratico di Belluno. «Non basta dichiararsi a favore dell’acqua pubblica – prosegue Visalli – (speriamo che nessuno del PDL si muova al contrario) quando poi con i fatti, si dà dimostrazione di essere incapaci di gestire il “controllo” del bene acqua e delle risorse collettive. Inutile che Prade faccia la parte del “bel addormentato” nel bosco: lui non può essere estraneo alla vicenda e fare anche quello che spera non si facciano processi di piazza. Come se la politica fosse fuori da quanto è accaduto. Perché, oltre il danno più lampante e concreto (la bolletta più che dovrebbero pagare i cittadini) il problema politico esiste eccome. E’ la questione, più volte sollevata, della sovrapposizione di ruoli (controllori e controllati, presidenti del BIM nelle sue società, appartenenti all’ATO e amministratori comunali e provinciali di PDL e LEGA) facendo della “squadra” BIM una costellazione che gestisce potere e di cui si è perso completamente il controllo. Si è perso soprattutto di vista lo scopo e la trasparenza per ciò che torna utile ai cittadini: qualità del servizio, economia della spesa. Detto ciò – conclude Irma Visalli – non si può non accennare al balletto tra PDL e LEGA che lascia anche nei non addetti ai lavori, sconcerto e perplessità. Ma se governano insieme, se addirittura assessori e capogruppo fanno parte della squadra Bim insieme a quelli che oggi li accusano, come mai poi appaiono così “estranei , indignati e stupiti” l’un l’altro? . Chi paga gli esiti di questi battibecchi? I cittadini, naturalmente, nonostante gli annunci enfatici di Prade sull’acqua bene comune: Ora, chiedendo a gran voce le dimissioni di Roccon e compagni, sottolineiamo che il Sindaco del capoluogo, fa parte di quanti dovrebbero assumersi la responsabilità di aver dato ad altri carta bianca per gestire il bene di tutti noi. Senza controllo. Senza voce».