
«I bellunesi possono stare tranquilli» aveva detto il governatore Luca Zaia, poco dopo l’elezione l’anno scorso, per giustificare la mancanza di un assessore bellunese in giunta regionale. Un evento mai accaduto nella storia. «Qui l’unica cosa su cui possiamo stare tranquilli oggi è che a forza di togliere le risorse alla montagna a breve moriremo». Lo ha detto Maurizio Isma, coordinatore dell’Udc Belluno, dopo aver appreso che del Fondo Nazionale per la Montagna, al Veneto arriverà solamente il 2,7%. La maggioranza eletta con lo slogan “Prima il Veneto” ha incassato l’ennesima sconfitta sul campo nazionale, dimostrando secondo Isma «uno scarso, per non dire nullo interesse verso le aree montane e quella di Belluno in particolare». Può sembrare superfluo ricordare che le aree montane nel Sud Italia, come Campania o Calabria, hanno usufruito negli anni anche di altri e corposi incentivi statali mentre la montagna bellunese soffre anche la concorrenza delle aree situate nelle Regioni a statuto speciale. «Se l’intento – conclude il coordinatore provinciale – è davvero puntare al turismo nei nostri territori montani e favorire ancora di più la permanenza in Veneto delle comunità di Lamon, di Sappada, di Cortina e dell’intera Provincia di Belluno, allora Regione e Provincia, visto che entrambi sono governati dalla Lega, ce lo dimostrino».