
“La Regione, forse, vuole che la nostra provincia si spacchi”. Così afferma Sergio Reolon, consigliere regionale del Pd. Sappada al Friuli non sarebbe che l’ennesimo segnale – dopo il caso di Lamon, dopo le richieste di referendum – di una situazione realmente grave. “A questo punto, il non fare nulla di concreto, da parte della Regione, non è solo una mancanza di parola sulle promesse politiche fatte. E’ una mancanza di rispetto nei confronti di uomini e donne che abitano la montagna, che hanno fatto sentire la loro voce, che manifestano la difficoltà di vivere in questa provincia. La Lega ha responsabilità: ha chiesto voti in nome del federalismo, dell’autonomia, del referendum. E adesso? Sembra un giocatore di poker che ha un bluff in mano: e rilancia, perché non può consentire di far vedere le proprie carte. La Lega si è presentata come il cosiddetto partito dell’autodeterminazione dei popoli, ma alla prova dei fatti si sta dimostrando ipocrita e incoerente. A quanto pare la sua battaglia per l’autonomia, per il federalismo, è (era) solo per una padania in minuscolo che non esiste… e la provincia di Belluno non è padania.” Conclude Sergio Reolon: “Dopo dieci anni possiamo iniziare a parlare seriamente di autonomia, di specificità? Dove è finito il progetto di legge sull’autonomia di Vaccari, perché non viene discusso? Esiste in Parlamento una proposta di legge depositata da Gianclaudio Bressa per il riconoscimento delle province montane. A parte riempirsi la bocca di parole, evidentemente, più grandi lei, se la Lega vuole fare qualcosa di utile, dato che è al governo, perché non lo porta avanti?”