La giornata nazionale delle piccole e medie imprese, voluta da Confindustria e alla quale aderisce Confindustria Belluno Dolomiti, vuole essere un momento di riflessione su questo comparto produttivo così importante per il nostro paese e per la nostra provincia. Le piccole imprese industriali in provincia di Belluno sono moltissime, tanto da rappresentare ben oltre l’80% del totale. E’ la stessa percentuale che si riflette nelle imprese associate a Confindustria Belluno Dolomiti, sempre parlando in termini di numerosità. Considerato che in Italia le piccole imprese sono 510 mila, una cifra che è due volte quella dei francesi (259 mila), due volte e mezzo dei tedeschi (198 mila imprese) e tre volte e mezzo degli inglesi (147 mila), possiamo ribadire che il nostro paese ha un tessuto produttivo unico che non ha eguali nel mondo.
Lo stesso possiamo dire se parliamo del solo comparto manifatturiero, nel quale siamo il paese in Europa con il più alto numero di piccole e medie imprese. “Senza queste imprese – dice Giandomenico Cappellaro, Presidente del Consiglio della Piccola Impresa di Confindustria Belluno Dolomiti – il nostro paese sarebbe molto meno ricco. E lo sarebbe ovviamente anche la provincia di Belluno. Abbiamo deciso quindi di aderire a questa manifestazione proponendo all’opinione pubblica bellunese, attraverso i media, una riflessione sullo stato di salute della piccola e media impresa e di conseguenza sul suo ruolo nella nostra economia. Per sensibilizzare anche il mondo della scuola, e quindi le generazioni future, sabato 20 novembre quattro delle nostre piccole imprese apriranno i battenti e illustreranno agli ospiti le loro produzioni. Sono quattro aziende di quattro diversi settori, tutti rappresentativi dell’industria bellunese, e sono localizzate in punti diversi della provincia dal Cadore al Feltrino”.
Anticipiamo qui alcuni dati della “Indagine trimestrale dell’industria manifatturiera di Belluno” che Confindustria Belluno Dolomiti realizza ogni trimestre sulla base delle rilevazioni della Fondazione Nord Est e che riguardano la piccola impresa bellunese.
Possiamo dire che confrontando i dati del trimestre luglio-settembre 2010 con lo stesso periodo del 2009, il settore della piccola impresa è caratterizzato, molto più della media e soprattutto della grande impresa, da una certa disomogeneità.
La produzione ad esempio in aumento in percentuali diverse:
Dimensione azienda
1-9 addetti + 4,4%
10-19 addetti + 7,9%
20-49 addetti + 20,7%
Così come il dato che riguarda le vendite
Dimensione azienda Vendite Italia Vendite paesi UE Vendite paesi extra UE
1-9 addetti + 3,8% +1,7% + 0,9%
10-19 addetti + 3% – 2,9% + 5%
20-49 addetti + 19,4% – 3,7% + 4,7%
In ambedue i casi, produzione e vendite, le imprese con più di 50 addetti hanno fatto registrare valori più positivi.
La ripresa delle piccole imprese sta avvenendo in tempi naturalmente più dilatati e spesso è collegata a quella delle grandi aziende, che fanno da traino, specie nei settori forti della nostra provincia, come l’occhiale o il metalmeccanico. Da registrare comunque la predominanza del segno positivo nei dati raccolti e quindi il consolidarsi della tenue fase di ripresa che caratterizza il 2010.
Sul fronte dell’occupazione i dati del terzo trimestre del 2010 confrontati con il terzo trimestre 2009 sono ancora in parte negativi. E’ un fenomeno che viene osservato ovunque e sottolineato da tutte le fonti di informazione: la crescita dei livelli occupazionali pre-crisi sarà più lenta nelle piccole imprese.
Dimensione azienda
1-9 addetti – 3,8%
10-19 addetti – 0,9%
20-49 addetti + 0,7
Un panorama quindi che va lentamente mutando in positivo, che coinvolge le piccole imprese della provincia a macchia di leopardo e in maniera diversa secondo i settori industriali, ma che lascia intravedere qualche speranza in più.
“Abbiamo bisogno anche di un cambiamento culturale – continua Giandomenico Cappellaro – che porti i nostri titolari di piccole e medie imprese a essere sempre più imprenditori e che li spinga a coltivare la qualità e l’eccellenza. Per questo abbiamo messo in campo notevoli attività di formazione, sia come Confindustria Belluno Dolomiti sia come Reviviscar, abbiamo stipulato convenzioni con diverse banche per ottenere condizioni favorevoli e accesso al credito per le nostre imprese, abbiamo portato a Belluno attività come il master sulle Reti di Impresa proprio per illustrare le diverse possibilità di crescita che le nostre imprese hanno e per stimolarle a cercare le soluzioni più nuove e più efficaci. Abbiamo dalla nostra parte una tradizione ormai centenaria di imprenditorialità. Anzi: se il tasso di imprenditorialità medio del nostro paese è del 32%, direi che in provincia di Belluno, con il nostro tessuto produttivo che è fra i 15 più sviluppati d’Italia, abbiamo sicuramente qualche punto in più, Usiamolo, sfruttiamolo per uscire più velocemente da questa crisi”.