
Sull’annunciato trasferimento della Usl interviene anche Irma Visalli Segretario Unione Partito Democratico di Belluno. “Abbiamo appreso con sconcerto la presa di posizione della giunta Prade sul progetto di Angonese, direttore generale dell’Usl, che prevede il trasferimento in via Tiziano Vecellio della sede dell’Ulss 1, oggi in via Feltre. Innanzitutto – osserva Irma Visalli – non si capisce quali benefici questa operazione, ancora del tutto avvolta nella nebbia, potrebbe avere per i cittadini. In secondo luogo non si capisce perché un’operazione di questa portata, fondamentale per il futuro della città e della provincia, venga appoggiata dal sindaco Prade senza alcun confronto con l’intero consiglio comunale, dunque senza chiarire di fronte a tutte le forze politiche e a tutti i cittadini cosa ci guadagnano l’Ulss e la città. Infine quali sono i costi e i benefici, sui quali incombono dubbi di non poco conto: qualcuno ha addirittura parlato di un edificio “in odore di mafia”. Vuole chiarire Prade cosa significa? Il sindaco Prade ha in realtà risposto, in fretta e furia, a una richiesta pressante venuta dal direttore generale Angonese il quale, non riuscendo a portare in porto un’operazione immobiliare i cui contorni socio-sanitari sono del tutto ignoti, ha ufficialmente chiesto l’appoggio del Comune. Perché il comune di Belluno deve dare il suo appoggio a scatola chiusa? Non solo il consiglio comunale di Belluno non ha potuto discutere nel merito, ma nemmeno lo ha potuto fare l’assemblea dei sindaci dell’Ulss: perché Prade parla a nome di tutti? Prade prende ordini da Angonese? E’ ridicolo che a sostegno di questa scelta, che è tutta e solo di Prade e della sua giunta (con quella maggioranza?) , scelta assunta in modo irrituale in fretta e furia e comunicata in una inedita conferenza stampa, si sostenga che non ostano motivi di destinazione urbanistica: è noto a tutti che quell’area nel Prg ha destinazione commerciale-direzionale.
L’edificio di via Tiziano Vecellio, individuato come nuova sede dell’Ulss, è di 6000 metri quadrati e i dipendenti da metterci sarebbero circa 80. Inoltre, risulta inagibile e inusufruibile (occorre ristrutturarlo ed è privo di collaudo statico) se non con un ulteriore forte dispendio di denaro pubblico, calcolato in non meno di centomila euro. Non è il momento di buttare i soldi. Concentrare in un’area periferica tutti i servizi amministrativi creerà ulteriori difficoltà ai cittadini, costretti a peregrinare da una parte all’altra della città. La concentrazione va fatta invece in un’area vicina a quella ospedaliera. L’edificio di via Tiziano Vecellio è lì da 20 anni, perché se ne parla solo adesso? Quali saranno i costi reali di ristrutturazione e di riorganizzazione dei servizi, considerato anche che gli ambulatori andrebbero spostati all’ospedale? Si parla di un centro Alzheimer di gestione privata: sarà un altro project financing dove alla fine saranno solo i privati a guadagnarci e i cittadini a pagare? Se è vero che la rotonda dell’ospedale e la passerella di via San Lorenzo sono state realizzate in funzione della razionalizzazione e concentrazione all’interno dell’area ospedaliera individuata nell’area Deon , la nota “cittadella sanitaria” a cui fa riferimento il protocollo d’intesa del 2004 a cui demagogicamente fa riferimento Prade, Perché ora si decide di buttare al vento quegli investimenti? Perché si guarda solo a questo gioco di scatole e di permute e non all’agibilità delle strutture ospedaliere esistenti? Nel passato abbiamo espresso forti dubbi sull’operazione, senza aver mai ricevuto risposta. Dubbi che ora riproponiamo e ai quali chiediamo che il sindaco e la sua giunta finalmente rispondano: perché l’edificio è stato acquistato al prezzo di 1,8 milioni di euro da un’asta fallimentare? Da chi e perché? E’ vero che per quell’edificio sono stati offerti 18 milioni di euro e da chi? Perché non se ne vuole discutere in Consiglio comunale cioè di fronte a tutta la città, e in tutta trasparenza? Il comportamento del sindaco e della maggioranza – conclude Visalli – può essere definito in un unico modo: incertezza, arroganza, subalternità ai discutibili progetti di Angonese. In barba agli interessi dei cittadini e delle diverse utenze. Ribadiamo quello che avevamo già detto, che interessi ci sono sotto tutto questo?
Irma Visalli
Segretario Unione Partito Democratico di Belluno